Il nuovo tool della Casa Bianca: "le piattaforme tech ti censurano? Raccontalo a Trump"
INFORMAZIONI SCHEDA
La Casa Bianca ha rilasciato una piattaforma ufficiale per condividere con il Presidente Donald Trump le proprie storie di "censura" ad opera delle aziende tech, come Facebook e Twitter.
L'iniziativa può fare sorridere, ma non è che l'ultimo tassello di una narrazione che l'amministrazione Trump e parte della società americana stanno portando avanti da ormai anni. Donald Trump aveva ad esempio minacciato di promulgare un decreto anti-censura online, e in più occasioni aveva accusato sia Google che Twitter di sabotarlo intenzionalmente.
Non è un caso che durante l'audizione davanti al Senato di Mark Zuckerberg, sebbene il tema principale del confronto fosse quello di Cambridge Analytica, diversi repubblicani abbiano chiesto al CEO di Facebook come mai la sua piattaforma censuri deliberatamente i conservatori. Tra questi aveva fatto particolarmente discutere l'intervento di Ted Cruz, che giusto ieri se ne è uscito con una dichiarazione piuttosto maldestra su Space Force e pirati spaziali.
Poi ad accendere ulteriormente le polemiche —dando, questo va detto, un piccolo sostegno alla tesi dei conservatori— anche un video clandestino che mostra i commenti stizziti di molti vertici di Google dopo la vittoria di Trump.
Il nuovo form è aperto solo ai cittadini e ai residenti degli Stati Uniti d'America, tant'è che se si dichiara di essere residenti in altre parti del mondo non si può procedere oltre la prima schermata. Inserite le prime informazioni, la piattaforma chiede innanzitutto quale sia la piattaforma responsabile del presunto episodio di censura. È necessario anche inserire un link al proprio profilo sul social indicato.
"Cosa è successo al tuo account", chiede quindi la prima domanda, per poi chiedere ancora se il problema sia stato causato da un post o un tweet specifico, che deve quindi essere linkato. Inoltre, se possibile, va allegato anche uno screen della notifica di violazione delle policy.
Non è chiaro in che modo questi dati vengano elaborati, e se il questionario servirà all'amministrazione Trump per formulare una o più iniziative contro la censura online. La piattaforma alla fine del questionario chiede agli utenti se vogliono essere inseriti all'interno della mailing list della Casa Bianca.
FONTE: White House
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