Oggi ricorre l'anniversario del disastro della Sonda Genesis: ecco cosa accadde

Oggi ricorre l'anniversario del disastro della Sonda Genesis: ecco cosa accadde
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La missione NASA denominata Genesis aveva come obiettivo quello di studiare e raccogliere campioni di “vento solare”. Per farlo venne adoperata la sonda omonima, equipaggiata a dovere con diversi raccoglitori. La missione sembrò andare per il verso giusto fino al momento di rientro sulla Terra.

Costata circa 264 milioni di dollari, Genesis partì da Cape Canaveral il l’8 agosto 2001, con il compito di posizionarsi nel particolare punto di interazione gravitazionale tra Sole e Terra, detto “punto di Lagrange”. La sua orbita “halo” – molto complessa - permise di raccogliere dati utili fino al 1° aprile 2004, quando poi vennero chiusi i raccoglitori (alcuni ricoperti con sottili strati di zaffiro, oro e diamanti – utili per studiare il vento solare) e la sonda venne preparata per l’orbita di rientro.

Sulla Terra, vista la delicatezza e il valore dei dati e della strumentazione, si propose un diverso modo di “far atterrare” la sonda: un classico rientro con retrorazzi o con paracadute sarebbe stato troppo rischioso, con il pericolo di rovinare i campioni. Si optò quindi per una “presa al volo”: la sonda avrebbe aperto un paracadute frenante a circa 30km di altezza e poi uno successivo intorno ai 7km di altitudine. Una volta frenata a sufficienza un elicottero l’avrebbe agganciata al volo mediante un lungo cavo.

Per assurdo – al fine di evitare qualche danno alla Sonda – gli ingegneri così facendo causarono un disastro (sebbene in buona fede): durante la fase di rientro del 8 settembre 2004 il paracadute principale non si aprì, lasciando proseguire la folle corsa di Genesis fino a terra. Il recupero al volo era impossibile quindi la sonda si schiantò alla velocità di 330km/h, frantumandosi in migliaia di pezzi nel deserto dello Utah, dove di recente è stato testato l'impressionante booster dell'SLS.

La commissione di inchiesta che ne seguì rivelò il problema principale in un accelerometro montato all’inverso, e che non segnalò adeguatamente i valori ai sistemi di rilascio del paracadute. L’errore avvenne in fase di costruzione, esentando il controllo missione da qualsiasi responsabilità.

Cosa che però ha dell’incredibile è che Genesis – nonostante il tremendo schiantò – si rivelò un successo: molti dei sensori e raccoglitori andarono polverizzati, ma ne erano rimasti abbastanza e in buono stato da poter permettere il completamento dell’obiettivo principale della missione. La prima sonda a studiare il vento solare riuscì nella sua impresa!

Un altra grande impresa della NASA che abbia ricordato di recente è stata la sonda Pioneer-11 primo veicolo a visitare Saturno.

Oggi ricorre l'anniversario del disastro della Sonda Genesis: ecco cosa accadde