Oggi ricorre la giornata mondiale per la "Consapevolezza sugli Tsunami"

Oggi ricorre la giornata mondiale per la 'Consapevolezza sugli Tsunami'
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Ogni 5 novembre il mondo si dedica ad aumentare la consapevolezza riguardo ad uno dei fenomeni distruttivi più pericolosi sul nostro pianeta: lo Tsunami. L’iniziativa è stata creata dall'ONU ma è partita dal Giappone, uno stato con un elevato bagaglio di esperienze su tale fronte.

La Giornata mondiale per la consapevolezza sugli Tsunami incoraggia lo sviluppo di strategie di riduzione di rischio per catastrofi locali o internazionali, al fine di salvare quante più vite possibili. Non è un fenomeno facile da predire (in quanto è sempre causato indirettamente da altre attività geologiche, come terremoti, smottamenti, frane, maremoti o impatti con asteroidi), ma permette un discreto margine di tempo per mettere in salvo popolazioni e persone in “rotta di collisione”.

Questo tempo può fare la differenza, e se sfruttato a dovere permette l’attuazione di piani di evacuazione rapidi e sicuri in grado di salvare moltissimi individui. Proprio su questo verte il significato dello “tsunamiday”: capire il fenomeno e soprattutto come comportarsi qualora si presentasse il pericolo, incentivando i governi e le nazioni più a rischio a creare campagne di sensibilizzazione sempre più presenti.

Gli Tsunami – si tende a dimenticarlo – non sono quasi mai un’unica grande ondata, ma spesso sono una serie concatenata di onde che man mano acquisiscono altezza e intensità avvicinandosi al basso fondale. Solitamente la prima ondata non è la più grande e lascia spazio alla seconda, alla terza o persino ad una quarta onda capace di inoltrarsi molto più nell’entroterra.

Il ritiro delle acque dalle spiagge e dalle coste è uno dei segni inequivocabili e più lampanti che un’Onda anomala stia per colpire la zona: lo abbiamo visto durante i tragici eventi ripresi in Sri Lanka (2004), oppure durante il più recente terremoto e maremoto del Tōhoku del2011 (conosciuto principalmente per aver generato gravi danni alla centrale nucleare di Fukushima). In questi casi, non potendo predire forza e intensità del moto ondoso, la soluzione più saggia è quella di raggiungere le zone di montagna o collina, le più vicine e di facile accesso.

Lo “Tsunamiday” si festeggia oggi per un motivo ben preciso: secondo le cronache giapponesi, un coltivatore di nome Goryo Hamaguchi avrebbe dato fuoco a grandi porzioni dei suoi covoni di riso per avvertire la popolazione del villaggio vicino "Hiro" (nella vecchia regione di Kii, oggi prefettura di Wakayama) dell’arrivo di un’onda anomala, proprio il pomeriggio del 5 novembre 1854 (si stima che il terremoto che scatenò lo tsunami fosse di magnitudo Richter 8.4).

Per premiare il coraggio e l'altruismo del coltivatore, l'Onu gli ha dedicato tale importante giornata. Oggi a quanto pare non si festeggia solamente la "congiura delle polveri"!