Open Fiber: "aperti ancora pochi cantieri, colpa della burocrazia"

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Il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, in un’intervista rilasciata di recente, ha risposto alle dichiarazioni del ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, il quale aveva espresso le proprie preoccupazioni circa l’andamento della realizzazione delle reti in fibra ottica assegnate con i bandi Infratel.

Bassanini ha lasciato intendere che, sull’andamento pesa la burocrazia italiana: "siamo in attesa delle ultimi autorizzazioni comunali, i cantieri sono partiti, ma è poca roba” ha affermato il dirigente, il quale ha riconosciuto che “Calenda fa benissimo a dire che il governo deve monitorare, ma questo riguarda non solo Open Fiber, ma anche le amministrazioni, che devono cooperare con il governo nell'attuazione del piano e non mettere i bastoni tra le ruote. Le burocrazie sono sempre un problema”.

Lo stesso ha anche bollato come “molto coraggioso ed avveniristico” il piano annunciato due anni fa dal Governo Renzi, ed ha citato un intoppo su tutti: "la Dg Competition ci ha messo un anno per dare il via libera al bando per le aree bianche”, seguita dalle procedure per i bandi ed i ricorsi che il Tar fortunatamente ha respinto in toto.

Bassanini ha anche precisato che “la firma della concessione del primo bando è arrivata solo due mesi e mezzo fa. C'è anche chi dice che per ciascuno dei comuni, che sono 6.300, dovremmo bandire una gara per la progettazione e per la realizzazione della rete, quindi 6.300 gare. La nostra idea invece era di agire su base regionale”.

Entro la fine di Ottobre, comunque, saranno completati tutti i 51 comuni della fase 1.