Ora i droni militari USA non devono più denunciare i civili uccisi per sbaglio

Ora i droni militari USA non devono più denunciare i civili uccisi per sbaglio
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I droni sono diventati uno strumento fondamentale negli scenari di guerra contemporanei, il problema è che la loro introduzione è stata accompagnata da numerosi incidenti, dove civili sono stati eliminati per errore perché scambiati per terroristi. Ora l'Esercito USA non deve più rivelare al pubblico quando capita.

Questo perché l'Executive Order 13732, promulgato negli ultimi anni della Presidenza Obama dopo numerose richieste da parte della politica e degli attivisti per i diritti civili, è stato revocato con un altro ordine esecutivo, questa volta adottato dall'Amministrazione Trump. La precedente normativa imponeva importanti obblighi di trasparenza in capo all'intelligence americana, che era obbligata a compilare periodicamente un report con il numero di bersagli eliminati usando i droni, inclusi i civili uccisi in errore.

Una cosa che non succede esattamente sporadicamente: la precisione dei droni è stata a lunga dibattuta, e non è chiaro se le vittime trai civili siano più frequenti negli attacchi via UAV o con i raid aerei tradizionali.

Fino ad oggi l'Amministrazione Trump aveva ignorato, secondo un report del Washington Post, la normativa in vigore, infischiandosene degli obblighi di trasparenza. Ora quegli obblighi non esistono più nemmeno formalmente, e CIA e militari non dovranno più denunciare i propri errori. Sebbene la Casa Bianca abbia descritto questi episodi come tragici, la scelta è stata giustificata come necessaria, per evitare che l'eccessiva trasparenza possa incrinare i rapporti con i partner e gli alleati, sicuramente non troppo entusiasti di sapere che il Paese che stanno aiutando sia anche responsabile dell'eliminazione di innocenti.

Stando ad Associated Press un terzo di tutte le vittime causate dagli attacchi drone in Yemen sarebbero civili. Il numero di attacchi via UAV è in continuo aumento, e non sembra destinato a ridimensionarsi nemmeno in futuro.