L'Orecchio di Dionisio: la grotta siciliana dove prestare attenzione ad ogni bisbiglio

L'Orecchio di Dionisio: la grotta siciliana dove prestare attenzione ad ogni bisbiglio
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L'Orecchio di Dionisio è un'antica grotta artificiale, scavata nel calcare. Essa si trova in Sicilia, nella cosiddetta "Latomia del Paradiso", una cava di pietra sotto il magnifico Teatro Greco di Siracusa. Oggi proveremo a farvi scoprire questa grandiosa attrattiva, la cui storia si pone fra mito e realtà - come tante altre strutture storiche.

Con un'altezza di 23 metri ed una profondità che arriva fino ai 65, la grotta di Dionisio viene riconosciuta come una delle più grandi e peculiari strutture antiche nel suolo siciliano. Il suo andamento ad S permette di amplificare il suono fino a 16 volte in più rispetto alla normale percezione umana (un aspetto, come dimostrato da un recente studio, in comune con Stonehenge). Per questo, turisti provenienti da tutto il mondo rimangono affascinati ogni qualvolta vi entrano dentro.

Questa sua caratteristica è sempre stata un fulcro nella narrazione storica dell'attrattiva. Vi basti pensare che, secondo la tradizione, fu proprio il bizzarro tiranno Dionisio di Siracusa a farla costruire per origliare ogni bisbiglio dei prigionieri che vi metteva dentro.

Fra questi vi fu anche il poeta Filosseno di Citera -di cui lo stesso Dionisio fu mecenate- che venne rinchiuso all'interno della grotta per aver espresso giudizi severi riguardo le scarse abilità poetiche del suo finanziatore. Tuttavia, se vi si vuole guardare l'aspetto positivo dell'evento, si dice che il poeta scrisse in prigionia uno dei miti più celebri nella tradizione mediterranea: "Il Ciclope".

Inoltre, si è soliti pensare che fu proprio grazie alla grotta che il tiranno riuscì a sventare numerosi colpi di Stato e complotti contro la sua persona - lasciando ignari i suoi possibili esecutori di come riuscisse, effettivamente, a scoprirli in tempo.

Tuttavia, tutto ciò rimane solo una leggenda. Storicamente è molto difficile definire se questo utilizzo della grotta fosse veramente applicato nella realtà o meno.

Molti storici ritengono che, in realtà, l'intera Latomia del Paradiso, compreso l'Orecchio di Dionisio, venisse sfruttata per riprodurre gli effetti sonori durante gli spettacoli esposti nel Teatro Greco. All'epoca doveva essere una tecnica molto innovativa, perché non faceva vedere visivamente agli spettatori da dove provenisse il suono - di conseguenza, stupendoli.

Dall'altra parte, però, vi sono altri esperti che ritengono che la grotta non abbia mai avuto una particolare funzionalità. Fu una semplice cava, scavata dall'alto verso il basso, per far scorrere meglio l'acqua di un antico acquedotto presente nella parte superiore della struttura.

Il nome "Orecchio di Dionisio" non pone le sue radici nell'antichità remota, bensì nel XVII secolo. Fu proprio Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, a coniarlo, durante una visita nella città di Siracusa nel 1608, accompagnato dallo storico Vincenzo Mirabella.

"Orecchio" deriva dalla forma peculiare della grotta, che si può subito attribuire visivamente ad un orecchio umano; "Dionisio", per forza di cose, andò ad affiancare il primo termine, perché Caravaggio rimase affascinato dal mito che tutt'oggi è un elemento prezioso nella tradizione siciliana.