L'origine del mito dell'unicorno: quando nasce l'animale simbolo della purezza?

L'origine del mito dell'unicorno: quando nasce l'animale simbolo della purezza?
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La storia del genere umano è costellata di creature incredibili, foriere di miti e leggende. Pur essendo frutto della fantasia, serbano uno straordinario fascino che si esplica nel tentativo di ricostruirne la genesi. Oggi, infatti, ripercorreremo la storia di una delle creature mitiche più famose di tutti i tempi: l’unicorno.

L'unicorno è una delle creature leggendarie più conosciute al mondo e fiore all’occhiello per ogni criptozoologo che si rispetti. Si tratta di un essere dalle sembianze equine, dotato, però, di un lungo corno spiraleggiante al centro della fronte, da cui prende il nome.

Per quanto non si tratti della creatura più bizzarra che il bestiario mitico possa vantare, come dimostrano gli stravaganti fossili considerati creature leggendarie, l’unicorno, nel corso dei secoli, ha visto la sua fama accrescersi leggenda dopo leggenda, tramandandosi e radicandosi nell’immaginario comune.

Eppure, vi siete mai chiesti da dove mai provenga il mito di tale mirabolante equide?

Una serie di prime effigi associate all’iconografia dell’unicorno risale ad antiche popolazioni stanziate in Asia meridionale, in un periodo compreso tra il 3300 a.C. e il 1300 a.C. Apposte su sigilli del periodo, erano raffigurate sagome di cavalli dotati di un lungo corno proiettato dalla fronte. Da analisi storiografiche ed archeologiche effettuate dal St. Neots Museum inglese, sembra che tali rappresentazioni raffigurassero una specie di bovide ormai estinta, nota come Uro.

Altre descrizioni della creatura leggendaria sono attestate a testi cinesi risalenti al 2700 a.C., come suggeriscono studi effettuati dall’American Museum of Natural History newyorkese. Tali riferimenti alla creatura la descrivono come un ibrido di parti anatomiche di svariati animali a comporre il mitico puzzle dell’unicorno.

In tal modo l’animale risultante possedeva corpo di cervo, coda di bue, mantello policromatico e irto di squame, simile a un drago, e corna carnose. Tale apparenza si discosta molto dall’immaginario dell'unicorno, eppure nelle leggende orientali la descrizione caratteriale coincide con l’elusività tipica delle leggende europee.

Nella cultura occidentale, le prime descrizioni dell’unicorno possono essere fatte risalire a Ctesia di Cnido, storico del IV secolo a.C. che nei suoi racconti si riferiva spesso ad asini dalla mole di cavallo dal manto bianco, occhi cerulei, teste cremisi e corna multicolore di mezzo metro di lunghezza. La creatura risultante, conosciuta come unicorno di Ctesia, era stata probabilmente ispirata da asini selvatici e rinoceronti indiani.

Col passare dei secoli, svariati errori di traduzione e trascrizione, hanno tramandato sembianze sempre differenti, culminate nella tipica apparenza candida e maestosa. Traduzioni della Bibbia associarono la parola ebraica "re'em" all’equivalente greco "monokeros", che letteralmente è traducibile con l’espressione "un corno" usata per i rinoceronti. Successivamente la forma espressiva divenne "unicornus" per poi tramutarsi in "unicorno". In tal modo la creatura leggendaria venne considerata un animale biblico associato simbolicamente alla purezza e alla figura di Cristo.

Nel 13°secolo un resoconto dell’esploratore Marco Polo sconfessò ulteriormente la corrispondenza tra le sembianze del mito occidentale e quello orientale dell’unicorno, descrivendolo come una creatura dal grande corno scuro, dotata di crine bufalino e zampe da elefante che "Si diletta a vivere nella palude e nel fango. È una bestia orribile da guardare, e non corrisponde in alcun modo a ciò che pensiamo e diciamo nei nostri paesi". L’essere descritto dall’esploratore si è rivelato essere un semplice rinoceronte.

Durante il medioevo marinai e mercanti spacciavano e vendevano zanne di narvalo come corna di “unicorno”, imponendo nell’immaginario collettivo le fattezze della porzione anatomica del cetaceo come lo standard per il pregiato corno del leggendario equide. Da quel momento, infatti, le descrizioni delle corna dell’essere mitico le sancivano come lunghe, bianche e dalla forma spiraleggiante. Essendo il cetaceo misconosciuto per la popolazione dell’Europa occidentale, fu relativamente facile imporne l’anatomia attribuendola al mito dell’unicorno.

E se siete estimatori di creature bizzarre e mitiche, eccovi gli animali medievali fantastici e dove trovarli.

L'origine del mito dell'unicorno: quando nasce l'animale simbolo della purezza?