Pagare la spesa con il palmo della mano? Ora si può, grazie ad Amazon One
Dopo l'acquisizione di iRobot da parte di Amazon, il colosso di Seattle non sembra essere intenzionato a fermarsi: l'ultima trovata dell'azienda, infatti, sono i pagamenti con il palmo della mano, noti anche con il nome di Amazon One, che presto potrebbero arrivare in moltissimi negozi del mondo.
Per ora, Amazon One è in fase beta, ma il gigante dell'e-commerce ha deciso nelle scorse ore di estendere i test a più di 60 punti vendita della catena Whole Foods negli Stati Uniti, in California. Tra le zone in cui sarà possibile pagare con la mano troviamo, per esempio, Malibu, Santa Monica e persino Los Angeles, Sacramento e San Francisco, il che significa che i test potrebbero riguardare centinaia di migliaia di persone che frequentano i supermercati Whole Foods.
Finora, la portata di Amazon One è stata molto più ristretta, dal momento che il sistema di pagamenti "manuali" è stato utilizzato solo in un numero limitato di negozi a Austin, in Texas, New York e Seattle, dove ha sede la stessa Amazon. Il funzionamento di Amazon One è semplice: il programma permette di effettuare una scansione del palmo dell'utente, al quale viene associata una o più delle sue carte di credito.
In negozio, poi, basta passare il palmo sull'apposito sensore (che trovate riportato nell'immagine in calce) perché esso venga riconosciuto da Amazon e il pagamento venga processato sulla carta di credito ad esso collegata. Ovviamente, Amazon One è l'ultimo tentativo da parte dell'azienda di rendere più rapide le transazioni nei supermercati e nei negozi, un po' come già fatto per i supermercati senza casse di Amazon Go.
Tuttavia, Amazon One ha anche dei problemi: per esempio, il servizio è meno efficiente di Amazon Go, poiché presuppone comunque l'esistenza di casse e l'impiego di addetti per il controllo delle merci acquistate dagli utenti, mentre il "supermercato smart" dell'azienda di Jeff Bezos è quasi del tutto privo di impiegati. In secondo luogo, l'adozione di Amazon One dai piccoli esercenti potrebbe essere problematica, vista la tecnologia richiesta: per il momento, infatti, il colosso di Seattle non sembra avere in programma l'estensione del servizio al di fuori di grandi catene selezionate di supermercati e negozi e, soprattutto, al di fuori degli Stati Uniti.
FONTE: Engadget
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