Paolo Nespoli, l'astronauta si racconta: la Terra al ritorno sembrava quasi una prigione

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Oramai sappiamo tutti chi è Paolo Nespoli, l'astronauta italiano che ha recentemente partecipato alla missione nello Spazio denominata Vita. Ebbene, oggi Nespoli ha fatto delle interessanti dichiarazioni nel corso di un incontro organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana con i giovani studenti di alcune scuole.

Riportiamo di seguito quanto dichiarato dall'astronauta: "(Con la gravità che abbiamo qui sulla Terra, ndr) mi sembra di essere legato, mentre nello spazio si ha la sensazione di essere veramente liberi. [...] (Al ritorno, ndr) I primi giorni sulla Terra succedono cose strane, per esempio è difficile camminare dritti perché il nostro cervello è abituato ad orientarsi nello spazio. [...] (Lassù, ndr) mancano sapori, odori e tempo libero. E' vero che ti mancano tante cose, ma è anche vero che là puoi fare cose impossibili qui, ad esempio galleggiare nell'aria come Superman o guardare il nostro pianeta da un altro punto di vista".

Alla domanda "Che cosa ti ha convinto a fare l'astronauta?", Nespoli risponde: "(Il motivo principale, ndr) è stato vedere lo sbarco sulla Luna: guardando la jeep lunare volevo arrivare là e fare le derapate sulla Luna. Allora ero un ragazzo in un paesino sperduto dell'Italia e quando dicevo che avrei voluto fare l'astronauta mi prendevano in giro". Ora, invece, l'astronauta può raccontare di essere riuscito a realizzare il suo sogno.

Paolo Nespoli, l'astronauta si racconta: la Terra al ritorno sembrava quasi una prigione