A quanto pare anche per i corvi la vita sociale è un toccasana

A quanto pare anche per i corvi la vita sociale è un toccasana
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Un nuovo studio mette in luce come i corvi che vivono all’interno di gruppi numerosi e che hanno quindi molte interazioni sociali siano più in salute dei loro conspecifici che invece vivono da soli.

La ricerca arriva direttamente dall’Università Anglia Ruskin, in Inghilterra, ed è stata pubblicata sul giornale Animal Behaviour. Lo studio è durato ben sei anni e, durante tutto questo tempo, sono stati osservati vari gruppi di corvi, più o meno numerosi, in cattività. Di questi raggruppamenti gli scienziati hanno studiato e, in qualche modo, indicizzato i comportamenti sociali dei vari individui e la loro salute.

Per studiare il loro stato di salute gli scienziati hanno raccolto le deiezioni di questi animali e sono andati alla ricerca di un particolare patogeno, un parassita, ed in particolare hanno cercato le oocisti che i coccidi depositano quando entrano in un organismo ospite. Questo parassiti si trasmettono con più facilità tra individuo a individuo quando i gruppi sono più numerosi. Apparentemente, quindi, gruppi molto numerosi di esemplari facilitano la trasmissione del parassita. Da questo punto di vista, vivere in gruppi numerosi potrebbe rappresentare uno svantaggio e non un vantaggio come si tenderebbe a credere.

Lo studio, però, mette in luce l’esatto contrario. I corvi che vivevano all’interno di gruppi folti, con forti legami sociali, avevano, nelle loro deiezioni, minori quantità di oocisti lasciate dai parassiti. La percentuale di individui con le oocisti si aggira intorno al 33% per i maschi e 28% per le femmine.

Come ci dice il Dr. Wascher della Anglia Ruskin è probabile che essere più socievoli e vivere in gruppi numerosi riduca il livello di stress nei corvi che si traduce, a sua volta, in una maggiore efficienza del sistema immunitario. Questo aspetto riesce, in questo modo, a rendere l’individuo più in salute e meno predisposto agli attacchi del parassita.