Da 'parenti imbalsamati' a 'morsi avvelenati', ecco come gli egiziani saltavano il lavoro

Da 'parenti imbalsamati' a 'morsi avvelenati', ecco come gli egiziani saltavano il lavoro
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Gli imprevisti capitano da sempre e le motivazioni per saltare il lavoro non sono una "invenzione" recente. All'interno del British Museum è possibile trovare un manufatto noto come "Asset 514988001" che contiene una lista di tutte le assenze da parte dei lavoratori dell'antico Egitto.

"Un elenco di quaranta nomi è disposto in colonne sul bordo destro di ciascun lato, seguito a sinistra da date scritte in nero su una linea orizzontale. Sopra la maggior parte delle date c'è una parola o una frase in rosso, che indica il motivo per cui questa persona era assente dal lavoro in quella data", afferma la descrizione della tavola.

Tra le motivazioni di assenza, troviamo: gente come Seba che si è ammalata dopo essere stata colpita da uno scorpione. Altri giustificavano la loro assenza a causa della "moglie o figlia sanguinante" in riferimento a parenti mestruati. Molto spesso, invece, gli antichi egizi si sono presi giorni liberi per imbalsamare e dire addio ai loro parenti defunti.

Si tratta di un'affascinante istantanea della vita egiziana che rivela il loro sistema lavorativo, che includeva anche dei permessi, ben flessibili, che dimostra che non si tratta di un'invenzione moderna (e forse, per certi versi, i loro permessi erano anche più lungimiranti rispetto a quelli di oggi, come ad esempio quello pseudo "congedo mestruale").

Anche dopo più di 2.000 anni, forse possiamo prendere esempio dagli antichi egizi.