Ecco i parenti di Nemo, i pesciolini dall'incredibile vista capaci di "vedere" l'UV
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Una specie molto vicina a quella del pesce pagliaccio, secondo una nuova ricerca, riesce a percepire, con alcune strutture anatomiche particolari, la luce ultravioletta.
Conosciamo tutti la specie a cui appartiene il pesce pagliaccio, il pesciolino dalla colorazione caratteristica, eroe indiscusso di una serie di film di animazione di grande successo. Forse, però, non conosciamo altrettanto bene un’altra specie che possiamo considerare un parente molto prossimo del pesciolino Nemo: Amphiprion akindynos. Non è molto dissimile, come forma e colorazione, dal pesce pagliaccio ma ciò che più interessava ai ricercatori dell’University of Queensland Brain Institute e dell’University of Maryland è come queste piccole creature riescano a vedere, a percepire, l’ambiente che le circonda.
D'altronde chi non si è mai chiesto come “osservano”, cosa percepiscono, con gli occhi, i nostri animali domestici. Ed è così che gli scienziati hanno cercato di “vedere” attraverso gli occhi di questa piccola specie di pesciolini e ciò che hanno scoperto è veramente interessante. Per prima cosa, gli scienziati, come ci dice il Dottor Fabio Cortesi, hanno ricercato i geni legati alla vista e le proteine che essi codificano per poi capire, attraverso le strutture anatomiche, cosa questi pesci possono vedere. Le strutture anatomiche e molecolari degli occhi di questa specie, infatti, permette a questi esserini marini di percepire la luce ultravioletta che ha una lunghezza d’onda compresa tra la radiazione visibile ed i raggi X.
I nostri occhi, ad esempio, non possono affatto percepirla. Più si va in profondità, più la radiazione elettromagnetica viene assorbita dall'acqua: questo spiega perché i fondali marini sono molto bui. Tuttavia questo pesciolino, ci dicono i ricercatori, vive poco sotto la superficie marina dove le radiazioni UV non vengono ancora assorbite completamente ma non solo. Lo studio ci mostra come queste creature vivano in simbiosi con le anemone che, per sopravvivere, hanno bisogno proprio della luce UV!
Ma a cosa serve questa incredibile capacità? Ebbene, la ricerca spiega che questi pesci si nutrono di zooplancton il quale, a sua volta, per sopravvivere deve assorbire UV. Lo zooplancton, quindi, spicca luminoso agli occhi di questi pesciolini che possono divorarlo in gran quantità. A quanto pare, la vista a UV permette loro, persino, di riconoscere i loro simili e comunicare con loro.
FONTE: Science Daily
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