Paypal accusata di discriminazione razziale verso i palestinesi

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Nelle ultime ore è apparsa in rete una petizione contro Paypal La famosa piattaforma di pagamenti online, infatti, è accusata di discriminazione verso i palestinesi.

In particolare, il servizio non consentirebbe ai palestinesi dei territori occupati di Csgiordania e Gaza di utilizzare i propri sevizi, mentre fornisce agli israeliani il servizio negli insediamenti dichiarati illegali dalla comunità internazionale.

Nella petizione, raggiungibile a questo indirizzo e che ha raggiunto nel momento in cui vi stiamo scrivendo quota 6.720 adesioni, si legge che “questa disparità di trattamento per persone che vivono a pochi metri di distanza è una gravissima discriminazione, che ha pesanti ripercussioni soprattutto sulle nuove generazioni. In un Paese che ha uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti del mondo e in cui più del 38% della popolazione vive in povertà, il nascente settore tecnologico è uno dei pochi in crescita e in grado di dare una speranza ai giovani. Ma senza PayPal rischia, così come tante altre attività commerciali, di essere paralizzato dalla difficoltà di effettuare o ricevere pagamenti internazionali online”.

Proprio per questo motivo, ActionAID chiede alla compagnia americana di rendere disponibili i propri servizi per tutti i palestinesi, rispettando le linee guida previste dalla comunità internazionale.