Pensate di conoscere tutte l'epidemie della storia? Vi sbagliate di grosso

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Sebbene le conseguenze da COVID-19 siano state avvertite come disastrose, dobbiamo esser consci che molti dei danni che si sarebbero potuti palesare sono stati ostacolati dall’epidemiologia. Non sempre, però, questa branca della medicina era sufficientemente evoluta per contrastare flagelli che hanno messo in ginocchio intere nazioni.

Oggi vi proponiamo quattro episodi della storia, meno rinomati quando si parla di pesti o epidemie, che hanno lasciato un segno indelebile nei ricordi genetici dell’essere umano.

  1. L’epidemia preistorica cinese
    Circa 5.000 anni fa, un'epidemia spazzò via un villaggio preistorico in Cina. I corpi dei morti furono ammucchiati all'interno di una casa che fu poi incendiata. Nessuna fascia d'età è stata risparmiata, poiché all'interno della struttura sono stati trovati scheletri di giovani, giovani adulti e persone di mezza età.
    Il sito archeologico è ora chiamato "Hamin Mangha" ed è uno dei luoghi preistorici meglio conservati della Cina nord-orientale. Studi archeologici e antropologici indicano che l'epidemia si è risolta rapidamente, data la rapida e immediata metodologia di sepoltura. Il sito non verrà più abitato.
    Prima della scoperta di Hamin Mangha, un'altra sepoltura di massa preistorica, che risale all'incirca allo stesso periodo di tempo, è stata trovata in un luogo chiamato Miaozigou, nella medesima porzione della Cina. Alcuni studiosi ritengono che ci sia un collegamento tra queste due fosse comuni, in virtù di una ricostruzione catastrofica che ha colpito quella regione.
  2. La peste di Atene
    Dal 430 al 425 a.C., la città di Atene ha dovuto sostenere un’epidemia devastante. La comparsa di questo flagello minava la riuscita dell’azioni militari contro Sparta, avviate da poco. Alcune stime, circa il bilancio delle vittime, arrivano fino a 100.000 persone. Lo storico greco Tucidide scrisse che "le persone in buona salute furono improvvisamente assalite da violenti calori alla testa, e arrossamenti e infiammazioni agli occhi, le parti interne, come la gola o la lingua, diventando sanguinanti e con un alito innaturale e fetido".
    Che cosa fosse esattamente questa epidemia è stata a lungo fonte di dibattito tra gli scienziati; una serie di malattie sono state proposte come possibilità, tra cui la febbre tifoide e l’ebola. Molti studiosi ritengono che il sovraffollamento causato dalla guerra abbia esacerbato l'epidemia. Nonostante il flagello, il conflitto continuò, non terminando fino al 404 a.C., quando Atene fu costretta ad arrendersi a Sparta.
  3. La peste antonina
    April Pudsey, docente di Storia romana alla Manchester Metropolitan University, spiega che, durante la dinastia degli imperatori “Antonini”, i soldati vittoriosi non si limitavano a portare in patria gloria e ricchezze: una pericolosa peste, il vaiolo forse, fu causa di morte per milioni di romani.
    Molti storici ritengono che l'epidemia sia stata introdotta per la prima volta nell'Impero Romano dai soldati che rimpatriavano dopo una guerra contro i Parti. L'epidemia contribuì alla fine della Pax Romana, un periodo che va dal 27 a.C. al 180 d.C., quando Roma era all'apice del suo potere. Il cristianesimo divenne sempre più popolare nel periodo successivo alla peste.
  4. La peste di Cipriano
    Prende il nome da San Cipriano, un vescovo di Cartagine, che descrisse l'epidemia come un segnale della fine del mondo, si stima che la suddetta peste abbia ucciso 5.000 persone in un giorno nella sola Roma. Nel 2014, gli archeologi di Luxor hanno trovato quello che sembra essere un luogo di sepoltura di massa di vittime della peste. I loro corpi erano ricoperti da uno spesso strato di calce, storicamente usata come disinfettante.
    Gli esperti non sono ancora riusciti a decifrare la vera natura di questo flagello. "Le viscere, rilassate in un flusso costante, scaricano la forza corporea [e] un fuoco originato nel midollo fermenta nelle ferite delle fauci", scrisse Cipriano in latino in un'opera chiamata "De mortalitate".

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