Tempo fa si pensava che gli uteri delle donne sarebbero "volati via" sui treni veloci

Tempo fa si pensava che gli uteri delle donne sarebbero 'volati via' sui treni veloci
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Le novità spaventano la gente. Questo è risaputo. Possiamo fare tanti esempi, ma uno dei più clamorosi è sicuramente la diceria - priva di qualsiasi fondamento scientifico e anche di senso - che affermava che all'interno di un treno in corsa gli uteri delle donne sarebbero volati via se il veicolo avesse superato determinate velocità.

Genevieve Bell, antropologa culturale, ha dichiarato al Wall Street Journal che la gente credeva che se i treni avessero superato gli 80 km/h, "gli uteri sarebbero volati fuori dai loro corpi mentre venivano accelerati a quella velocità". Non c'è una prova della velocità "consigliata" per il periodo, ma sembra che anche i medici dell'epoca avessero preoccupazioni simili (chissà cosa si inventeranno allora per il primo treno a idrogeno).

Era ridondante, inoltre, l'idea che l'utero si sarebbe spostato e dislocato se le donne avessero viaggiato in nave o in treno poco prima del ciclo. Questo è quello che scriveva un medico dell'epoca nel New England Medical Gazette: "se il flusso arriva, potrebbe provare una sofferenza maggiore di normale. Se è troppo scarso o troppo abbondante, potrebbe essere molto malata. Come conseguenza indiretta, sarà probabile che soffra di qualche forma di flessione o lussazione uterina".

Insomma, così come accade anche oggi quando c'è qualche "novità", il diffondersi di una cattiva informazione porta la maggior parte delle volte a formulare idee sbagliate e paure inesistenti. Fortuna che i dati di fatto riescono a invertire queste tendenze... almeno la maggior parte delle volte. Tempo fa la gente aveva paura a raggiungere gli 80 chilometri all'ora, mentre oggi grazie a Hyperloop si raggiungeranno i 1200 km all'ora; come cambiano i tempi!