Per il CEO di Netflix quella per la Net neutrality è una battaglia già persa

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Per il CEO di Netflix, Reed Hastings, i difensori della neutralità di rete dovrebbero rassegnarsi: non c'è nulla da fare, l'amministrazione Trump modificherà le policy prescindere. "Siamo abbastanza grandi per sopravvivere ad una svolta del genere, è il Netflix di 10 anni fa che non ce l'avrebbe mai fatta senza net neutrality".

Si discute ancora molto della decisione della FCC di modificare il Titolo II delle regolamentazioni in materia di internet e telecomunicazioni, uccidendo, di fatto, il principio di neutralità di rete in America.

Facendo due passi indietro ecco di cosa si parla quando si fa riferimento alla net neutrality: semplificando, ci riferiamo al divieto per i provider di discriminare il traffico internet verso siti specifici, rallentandolo, e di stringere accordi commerciali con i colossi del web per fornire corsie preferenziali al traffico a favore dei loro siti. Insomma, i provider attualmente allocano banda a prescindere dal sito a cui intendiamo accedere e non compiono preferenze dando priorità ad un utilizzo della rete piuttosto che ad un altro. Un ipotetico internet che venga meno al principio in questione, invece, permetterebbe ai provider di dare priorità al traffico indirizzato verso una serie di siti partner, a scapito di tutti quelli che invece non volessero, o non potessero, stringere un accordo per poter godere dello stesso privilegio.

Un internet senza simili regole è estremamente distorsivo nei confronti della libera concorrenza. Al punto che qualche settimana fa ottocento startup americane hanno firmato una petizione per cercare di evitare il cambio di rotta dettato dall'FCC.

Oggi il CEO di Netflix ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sul tema, nel corso di una intervista per il podcast di Peter Kafka. Per Hastings non c'è assolutamente nulla da fare, inutile lanciarsi in manifestazioni, petizioni o proteste di sorta. "L'FCC a guida Trump cambierà le regole a prescindere da quello che la gente dice". La sorte dell'open web è già segnata. L'unica possibilità? La clemenza degli ISP: "Potrebbe essere che i provider difendano il principio, (non approfittando della deregulation ndr), non cancellandolo nei fatti", per il CEO, infatti, è negli stessi interessi degli ISP quello di rispettare la net neutrality, quindi, "forse lo faranno senza una legge che glielo impone".

Hastings comunque si è detto certo che la decisione non tangerà in alcun modo le sorti di Netflix. "Non è importante per noi perché Netflix sopravviverà a prescindere", ha dichiarato. Per il CEO della piattaforma saranno danneggiati soprattutto le startup e le piccole realtà emergenti. "La net neutrality è stata davvero importante per il Netflix di 10 anni fa". Insomma, con la deregulation attualmente in fase di decisione non avremmo mai potuto avere la piattaforma di video in streaming più importante sul mercato. La domanda è quanti progetti potenzialmente rivoluzionari perderemo a causa del venire a meno della neutralità di rete negli USA. É davvero la fine di un'era.