Per il mentore di Zuckerberg il post sulla privacy di Facebook è una trovata pubblicitaria

Per il mentore di Zuckerberg il post sulla privacy di Facebook è una trovata pubblicitaria
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La scorsa settimana, nel lungo post pubblicato sul blog ufficiale, Mark Zuckerberg ha non solo ufficializzato l'unione tra Instagram Direct, Whatsapp e Facebook Messenger, ma ha anche annunciato che la società di Menlo Park intende focalizzarsi maggiormente sulla privacy dei propri utenti.

Il discorso però non sembra aver convinto a pieno tutti. Roger McNamee, ex investitore di Facebook nonchè ex mentore di Mark Zuckerberg, ha definito le recenti promesse del CEO del social network delle semplici trovate pubblicitarie che sono state rese note per "distogliere l'attenzione dai problemi principali di Facebook".

McNamee, che secondo alcune ricostruzioni avrebbe consigliato a Zuckerberg di non vendere il sito a Yahoo e di assumere Sheryl Sandberg come COO, è diventato negli ultimi tempi uno dei principali critici della società, ed ha affermato che l'impegno del giovane fondatore di concentrarsi sulla crittografia e la privacy sarebbe una promessa effettuata per proteggere di più i propri interessi piuttosto che quelli degli utenti.

"Sono un grande sostenitore della crittografia end-to-end, ma penso che tutti noi dobbiamo capire che la crittografia dei messaggi e la crittografia dei post rappresenta l'1% circa del problema. Credo che per Facebook ci sia qualcosa di brutto in arrivo. Forse la FTC, forse qualche altra cosa, ma ho la sensazione che si sia trattato di un annuncio volto ad ottenere credito, senza affrontare il problema" ha affermato.

Il problema più grande di Facebook secondo McNamee è che il modello di business si basa sul monitoraggio di un'enorme quantità di dati e su ciò che fanno gli utenti quando non sono sul sito.