Perché le api emettono "urla strazianti" quando vengono attaccate da calabroni assassini?

Perché le api emettono 'urla strazianti' quando vengono attaccate da calabroni assassini?
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Le api sono gli impollinatori per eccellenza, creature sociali vitali per l’ambiente e a cui dobbiamo la varietà vegetale del nostro pianeta. La loro abilità più nota è la capacità di fare il miele con un processo magico. Ma un team di ricerca ha scoperto una cosa atipica sulle api: emettono "urla strazianti" se attaccate dai calabroni assassini.

La specie analizzata dallo studio è l’Apis cerana, meglio nota come ape mellifera asiatica. Il team d ricerca internazionale, guidato dalla ricercatrice Heather Mattila, mediante registrazioni video, ha identificato la capacità di queste api di emettere una serie di sofisticati segnali sonori, assimilabili ai vocalizzi di avvertimento di primati, uccelli e suricati.

Dal monitoraggio è emerso che gli insetti, quando attaccati da alcune specie di calabroni, come il calabrone asiatico e il calabrone gigante, emettono richiami di allarme che non sono mai stati descritti prima di oggi. Una volta che i calabroni si avvicinano all’alveare, le operaie di vedetta effettuano richiami lunghi e insistenti che fungono da allarme per avvertire la comunità.

I ricercatori fanno notare che i richiami emessi dalle api sono segnali vibro-acustici, ovvero caratterizzati da impulsi vibrazionali e suoni a specifiche frequenze, prodotti attraverso le ali e il torace.

Normalmente queste api ronzano, emettono suoni e scambiano vibrazioni mediante contatto con i propri simili, ma quando uno di questi predatori è in prossimità dell’alveare questi segnali aumentano drasticamente, portando le api a produrli 7 volte più frequentemente rispetto al normale. Le registrazioni video, analizzate dai ricercatori, mostrano le api emettere questi segnali di pericolo sollevando l’addome, ronzando in modo assordante e muovendosi in modo frenetico.

Questi segnali, però, non servono solo ad avvertire del pericolo, ma fungono da vere e proprie “chiamate alle armi”. Infatti, le api operaie allertate si affrettano a cospargere di sterco l’ingresso dell’alveare per respingere i feroci predatori, oppure circondando il calabrone e arderlo a morte con il calore corporeo di decine di operaie.

Secondo gli autori dello studio "Queste sofisticate difese richiedono il rilevamento tempestivo dei predatori e la rapida attivazione di una forza lavoro in difesa" e continuando “I segnali vibroacustici svolgono probabilmente un ruolo importante nell'organizzazione di queste risposte perché vengono trasmessi rapidamente tra mittenti e destinatari all'interno dei nidi".

Un’ulteriore caratteristica riscontrata dai ricercatori riguarda il motivo di innesco di questa risposta nelle api. Sembra, infatti, che solo le specie di calabroni assassini giganti stimolino la comparsa di questi segnali, mentre calabroni di specie più piccole e solitarie non causano la medesima risposta. Ciò induce ad ipotizzare che il meccanismo si sia evoluto proprio per contrastare i calabroni assassini. In relazione a questa specie, ecco il primo avvistamento di calabrone assassino del 2021.

Gard Otis, ecologo comportamentale dell’Università di Guelph, informa che "Questa ricerca mostra quanto possano essere incredibilmente complessi i segnali prodotti dalle api alveare asiatiche" e concludendo "Ci sentiamo come se avessimo solo sfiorato la superficie della comprensione della loro comunicazione. C'è molto di più da imparare".