Ecco perché gli archeologi non stanno cercando Atlantide

Ecco perché gli archeologi non stanno cercando Atlantide
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I racconti di Atlantide sono sicuramente molto affascinanti, ma sappiamo con certezza che non è mai esistita nessuna città del genere. La sua origine inizia con Platone nell'Antica Grecia quasi 2.400 anni fa, ma solo verso la fine del 1800 è diventata il mito che tutti conosciamo.

Tutte le prove in nostro possesso indicano che la città venne inventata proprio da Platone nel 360 a.C. per dimostrare il "lato oscuro" di uno stato ideale e i pericoli dell'imperialismo. Atlantide era infatti una civiltà altamente avanzata, che divenne avida e intraprese una guerra imperialistica contro le nazioni che la circondavano.

Solo Atene riuscì a resistere e trionfare sull'invasione, sconfiggendo il suo esercito e liberando i suoi schiavi. Dopo la battaglia, violenti terremoti e inondazioni fecero sprofondare la città in mare... e il resto è ben noto. Quello di Atlantide non è un mito nel vero senso della parola: Platone è la prima e unica fonte antica che parla della città. Non solo non ci sono altri riferimenti noti nella scrittura contemporanea, ma non ce ne sono che siano antecedenti agli scritti del filosofo.

Allora, per quale motivo l'idea del mito si è fatto strada fino ai giorni d'oggi? Tutto ebbe inizio nel 1870, quando una certa Madame Helena Blavatsky, mistica russa che viveva negli Stati Uniti, fondò un movimento religioso chiamato "teosofia". Nella sua opera fondamentale, chiamata The Secret Doctrine (1888), elenca gli Atlantidei come una delle sette razze radice dell'umanità.

Allo stesso modo nel 1882 Ignatius Donnelly, ex membro del Congresso degli Stati Uniti, pubblicò il libro Atlantide: il mondo antidiluviano, incentrato sull'idea che la città fosse realmente esistita e non solo rappresentasse un luogo in cui l'umanità "dimorava per secoli in pace e felicità", ma fosse la fonte di molte antiche civiltà in tutto il mondo.

Le due opere ebbero un grande impatto sulla gente del periodo e diedero il via alla formazione di una nuova pseudoscienza - o pseudoarcheologia - chiamata "Atlantaologia"... nonostante esistano delle città sommerse.