Perché una canzone rimane in testa? È colpa di alcune caratteristiche
INFORMAZIONI SCHEDA
Può capitare che una canzone ci evochi importanti ricordi durante il suo ascolto, ma anche che un brano ci entri in testa...e non se ne vada più! Perché succede? E soprattutto, ci sono dei trucchi per liberarsene? Per fortuna gli esperti hanno risposte a entrambe queste domande.
A darcele è stato David Silbersweig, professore di psichiatria che ha dato qualche informazione aggiuntiva sul problema comunemente detto earworm, ovvero un “tarlo” che entra nell’orecchio e non se ne va. Termine coniato nel 1979 e derivante dal termine tedesco “Ohrwurm”, implica che un frammento di un brano musicale dalla durata di 20 secondi circa si “annidi” nella nostra testa costringendoci a canticchiarla e ascoltarla mentalmente a ripetizione.
Ciò accadrebbe a causa di alcune caratteristiche chiave: innanzitutto, se il pezzo è ripetitivo c’è maggiore probabilità che ci rimanga in testa. Altri fattori importanti sono la durata maggiore di note specifiche, un basso intervallo tra le note o, ancora più importante, la rievocazione di ricordi o l’innesco di cariche emotive.
Gli studi condotti dagli esperti tramite risonanza magnetica hanno confermato proprio il coinvolgimento dell’ippocampo oltre che della corteccia uditiva, mostrando una connessione tra percezione musicale e recupero della memoria. L’amigdala, poi, regione emotiva del cervello, si occupa dell’analisi dell’importanza emotiva del brano. Nel momento in cui le connessioni si “bloccano”, non c’è più scampo per il brano al di fuori della nostra testa.
Come possiamo provare a liberarcene? Tramite la semplice distrazione: impegnandosi in altre attività che richiedono l’utilizzo delle dette regioni del cervello, allora la “tortura” potrebbe finalmente finire. Altrimenti, c’è chi suggerisce un metodo alla “vivi e lascia vivere”, permettendo al brano di risuonare ciclicamente nella nostra testa fino alla sua naturale fine.
Sempre a proposito di musica, gli esperti sconsigliano di ascoltare musica prima di dormire.
FONTE: Medicalxpress
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