Perché non mangiamo le uova di tacchino? Il motivo è prettamente economico

Perché non mangiamo le uova di tacchino? Il motivo è prettamente economico
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Negli Stati Uniti si è festeggiato da poco il giorno del ringraziamento, dove tutti mangiano una pietanza diventata iconica durante l'avvenimento: il tacchino. Nonostante facciano parte dello stesso ordine dei galliformi (in cui è possibile trovare anche i polli), noi non mangiamo e non troviamo al supermercato le uova di tacchino, perché?

Le loro uova, infatti, sono commestibili e hanno addirittura lo stesso sapore di quelle delle galline. Il motivo per cui non vengono commercializzate è semplice: perché sono poco pratiche da produrre. Le femmine della specie producono soltanto 1/2 uova ogni due settimane, mentre i polli ne producono uno al giorno - solo questo dato fa capire quanto sia poco conveniente allevare la creature per le uova.

Non solo. I tacchini vivono più a lungo dei polli e raggiungono la maturità sessuale per la produzione delle uova in ritardo rispetto alla loro controparte di allevamento (ci vogliono 7 mesi rispetto ai 5 mesi delle galline). Inoltre, poiché sono molto più grandi, i tacchini hanno bisogno di più spazio e più cibo all'interno di una fattoria o di un allevamento.

Anche la loro commercializzazione sarebbe difficile da attuare: calcolando i costi, un singolo uovo verrebbe a costare circa 3 dollari (2,66 euro) - non ne vale sicuramente la pena per avere un sapore simile ma leggermente più grande rispetto a quello di gallina. Non avranno successo oggi, ma sicuramente durante la guerra delle uova del 1863 sarebbero andate a ruba.