Perché sbadigliamo? Un bizzarro studio ci offre una risposta

Perché sbadigliamo? Un bizzarro studio ci offre una risposta
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Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Communications Biology ha scoperto qualcosa di davvero interessante riguardante lo sbadiglio: i vertebrati con cervelli più grandi e più neuroni tendono ad avere sbadigli più duraturi. Nel complesso, gli esperti hanno osservato 55 specie di mammiferi e 46 specie di uccelli (in 1.291 sbadigli totali).

Lo studio, a detta dei ricercatori, potrebbe colmare le lacune nella nostra conoscenza dello sbadiglio, incluso il motivo per cui accade e perché gli animali come le giraffe non hanno bisogno di farlo. "Sebbene lo schema dello sbadiglio sia fisso, la sua durata si è evoluta insieme alle dimensioni del cervello e al numero dei neuroni", scrivono i ricercatori nel loro nuovo articolo.

L'analisi in questione è stata impostata per testare un'ipotesi avanzata nel 2007: lo sbadiglio potrebbe essere utilizzato per raffreddare il cervello; più grandi sono i cervelli, quindi, più lunghi sono gli sbadigli per raffreddare la materia grigia in modo più adeguato. La teoria del 2007 sembra essere supportata dal nuovo studio, poiché i mammiferi sbadigliano più a lungo degli uccelli.

Gli uccelli (che posseggono un sesto senso infallibile) hanno una temperatura interna più alta dei mammiferi, ciò si traduce in una maggiore differenza di temperatura con l'aria circostante, il che significa che uno sbadiglio più breve è sufficiente per assorbire aria più fresca. "Attraverso l'inalazione simultanea di aria fresca e lo stiramento dei muscoli che circondano le cavità orali, lo sbadiglio aumenta il flusso di sangue più freddo al cervello, e quindi ha una funzione termoregolatrice", spiega l'etologo Andrew Gallup della State University di New York (SUNY).

Un'altra domanda è sicuramente lecita: perché lo sbadiglio è contagioso? Sempre secondo un'ipotesi si tratta di una funzione sociale che porta un gruppo nello stesso stato mentale e forse aiuta a sincronizzare i modelli di sonno. Servono, tuttavia, altri studi per affermare quanto detto.