Ma perché il segno zodiacale del "Cancro" è un granchio? Ce lo spiega Ippocrate

Ma perché il segno zodiacale del 'Cancro' è un granchio? Ce lo spiega Ippocrate
di

Il medico originario dell’isola di Kos è considerato il padre della medicina: stiamo proprio parlando di Ippocrate. Egli fu il primo a credere che le malattie fossero sintomo di un’azione naturale, o quantomeno concreta, anziché la manifestazione dell’ira divina.

Tra le varie scoperte e constatazioni, è degna di nota anche quella secondo cui i pensieri e sentimenti non sono un qualcosa che provengono dal cuore, bensì dal cervello. Sicuramente avrete anche sentito parlare dal vostro amico aspirante medico del “Patto di Ippocrate”: esso consiste in un giuramento di condotta morale per medici che si è perpetuato per 2.500 anni.

Ippocrate dovrebbe esser figlio, a sua volta, del medico Eraclide e della nobil donna Fenarete, in altre fonti è nota come Prassitela. Egli studiò medicina sotto suo padre ed Erodico.

Grazie agli insegnamenti dei due, infatti, è riuscito ad individuare un male diverso dagli altri e sarà proprio Ippocrate a dare il nome alla piaga umana per antonomasia: karkinos, o semplicemente cancro. Potrebbe incuriosirvi sapere che karkinos significava in realtà “granchio”, ecco perché il celebre segno zodiacale del cancro è rappresentato in quel modo. Secondo il padre della medicina, il solido tumore rappresentava il corpo del granchio, mentre le vene e i canali che si diramavano da esso erano le chele.

Ippocrate credeva che il copro contenesse quattro fluidi: il sangue, il catarro, la bile gialla e la bile nera. Potete immaginare come un eccesso di “bile nera”, per una medicina anziana di 2500 anni fa, rappresentasse un presagio di cancro.

Il figlio di Eraclide era anche un precursore dei moderni PT… Si, intendo proprio i personal trainer. Infatti, egli premeva molto su una corretta alimentazione per prevenire malattie e sintomi fastidiosi. Questa dieta, però, doveva essere accompagnata con esercizio fisico, in virtù di uno stile di vita più salutare.

Ad Ippocrate si deve, secondo le fonti, la riconoscenza di un forte contributo medico durante la peste ad Atene fra il 430 e il 427 a.C. Anche se, i greci contemporanei lo rispettavano per l’enorme servizio offerto ai soldati durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.).

Più tardi, Ippocrate insegnò medicina ai suoi stessi figli, Draco e Tessalo, e fondò una scuola di medicina a Kos intorno all'anno 400 a.C. Uno dei principi che ha inculcato ai suoi studenti era l’importanza di avere un registro delle condizioni e dei sintomi del paziente.