Perché i serpenti cambiano pelle? Andiamo a scoprirne qualche curiosità
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Forse tutti noi abbiamo, magari durante una passeggiata nella natura, osservato ciò che rimane quando un serpente decide di cambiare pelle, magari chiedendoci come ci mai lo fanno ed in che modo.
I Serpenti sono animali dalle capacità incredibili e, per alcuni, sono estremamente affascinanti ed interessanti. Sicuramente i serpenti sono stati anche, ingiustamente, sempre bistrattati e gli è stata affibbiata una cattiva fama tutt’altro che meritata. Tra le varie abilità di questi animali vi è la loro capacità di cambiare completamente pelle. Il processo di muta, che prende il nome più appropriato di Ecdisi, è la capacità di alcuni animali di cambiare periodicamente il pelo, le piume o, come nel nostro caso, la pelle. I serpenti sono gli unici animali che riescono a cambiare per intero la loro pelle. Certo, anche noi esseri umani cambiamo pelle ma, a differenza dei serpenti, noi lo facciamo giornalmente e spesso non ci accorgiamo neanche di averla cambiata. Nei serpenti, invece, il risultato è macroscopico e la pelle viene cambiata per intero in un'unica fase.
Ma come mai questi animali cambiano pelle? Il primo motivo è che quando la creatura cresce, semplicemente non entra più all’interno della sua pelle vecchia (come un vestito che ci va stretto) che viene quindi abbandonata. Da questo punto di vista è chiaro che i serpenti piccoli, che crescono più velocemente, la cambiano più spesso degli adulti. Solitamente i serpenti cambiano pelle dalle 4 alle 12 volte l’anno e la crescita non è l’unico motivo. La perdita della pelle, infatti, libera l’animale dai parassiti che vi si sono insediati sopra e che vengono allontanati insieme alla pelle vecchia, riducendo il rischio che danneggino la salute del serpente. Quando un serpente è pronto a cambiare pelle inizia a diventare di colore bluastro e gli occhi si opacizzano.
In queste fasi, la vista si riduce drasticamente e l’animale diventa più vulnerabile, preferendo cambiare pelle al sicuro, magari in una tana. La fase successiva prevede che il serpente si strofini il muso contro qualcosa di abrasivo (come, per esempio, una roccia o la corteccia di un albero) che in qualche modo “buchi” o strappi la vecchia pelle dalla quale vi esce come da un vestito. Molto spesso, anche solamente osservando la pelle vecchia di un serpente, è possibile risalire alla specie di quel serpente tanto le esuvie sono particolari e caratteristiche.
FONTE: Reconnect With Nature
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