
Perché il simbolo del Giorno della Memoria è un papavero rosso?

INFORMAZIONI SCHEDA
Era l'11 Novembre del 1918 quando il primo grande conflitto mondiale si concluse. Una delegazione tedesca salì su un treno alleato e lì firmò quello che sarebbe passato alla storia come il tanto discusso "Armistizio di Compiègne". Da quel momento in poi nacque il Giorno dell' Armistizio, simboleggiato da un papavero rosso.
Il fallimento delle offensive di primavera svoltisi lungo tutto i fronte occidentale nel 1918 aveva portato l'Alto Comando tedesco a non avere altra scelta di trovare una via diplomatica per porre fine al conflitto. La speranza di vittoria del Reich era completamente svanita.
L'Armistizio non sanciva la pace, ma era ormai chiaro che la guerra sarebbe finita e nessun altro avrebbe provato ad andare contro le condizioni poste dagli Alleati. Infatti, nel Gennaio del 1919 venne firmato da 32 nazioni, esclusa la Germania ovviamente, il Trattato di Versailles.
I tre grandi leader che diressero le trattative furono:
- Il Primo Ministro inglese, David Lloyd George
- Il Primo Ministro francese, Georges Clemenceau
- I presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson
La "vittima" di questo patto e di questo armistizio fu proprio il paese sconfitto, la Germania, che venne privata di molte sue terre, come l'Alsazia e la Lorena, e di gran parte delle sue unità militari - oltre al dover pagare un'ingente multa di guerra che mise k.o l'economia, già debole, tedesca.
I tre uomini non avrebbero mai immaginato che quelle loro scelte avrebbero acceso un fuoco che, a distanza di soli pochi anni, avrebbero riportato l'Europa e il mondo intero ad una situazione da cui si voleva fuggire tanto disperatamente.
Il primo Giorno dell'Armistizio, nel 1919, venne celebrato a Buckingham Palace, dal re inglese Giorgio V. Durante un modesto banchetto, il sovrano e tutti i presenti fecero un minuto di silenzio per le vittime - successivamente questo sarebbe raddoppiato in ricordo dei caduti della Seconda Guerra Mondiale.
Al contrario, subito dopo l'Armistizio e l'annuncio in tutti i giornali della fine della guerra, sulle strade europee si rigettarono tutti i sopravvissuti e gioirono con balli, canti, lanci di libri e fiori - come se fosse il giorno di Carnevale. In molti diari dei soldati e in foto celebrative di quel momento si poteva evincere come quegli uomini al fronte videro ribaltata in poche ore quella sicurezza che avevano di non riuscire vedere il domani.
Quegli stessi soldati, tornati a casa feriti o, addirittura mutilati, inizieranno ad associare quel traumatico evento della loro vita con dei papaveri rossi. Questo avvenne perché questi delicati fiori erano l'unica cosa di bello che sbocciava in alcuni campi di battaglia nelle Fiandre.
Nel 1915 il colonnello canadese John McCrae scrisse una poesia dove parlò, per la prima volta nella letteratura di guerra, dei papaveri. Essi vennero associati alla morte di un soldato, nonché amico, ucciso dall'artiglieria tedesca.
Per questo, dall'11 Novembre del 1921, alcuni regni del Commonwealth inglese, come Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda, cominciarono a chiamare il Giorno dell'Armistizio anche "Poppy Day" (Giorno dei papaveri) per ricordare i soldati caduti.
Tuttavia, nacquero anche delle critiche alla scelta di raffigurare questo giorno col rosso lucido dei papaveri. Molti, ancora fortemente traumatizzati dalla Grande Guerra, non volevano ricoprire le ghirlande funebri dei loro parenti e dei loro amici, anche non soldati, con fiori il cui colore poteva essere riassociato al sangue dei campi. Per questo si cominciò ad utilizzare anche il papavero bianco a partire dal 1930 per ricordare i morti non coinvolti in prima linea nelle trincee.
Oggi, tuttavia, il papavero rosso è stato rivalutato dalla Royal British Legion come simbolo di "memoria e speranza", privo di qualunque significato politico o religioso.
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