Perché vecchi ricordi imbarazzanti possono riattivare sentimenti di vergogna?
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Vi è mai capitato di ripensare a qualcosa di imbarazzante accaduto magari anni prima e di provare un senso di vergogna palpabile? Scommettiamo che vi sarà successo, ma per quale motivo il nostro cervello funziona in questo modo? In un nuovo articolo sulla rivista The Conversation uno psicologo ha spiegato il tutto.
Innanzitutto dovete sapere che ci sono due modi con cui ricordiamo le esperienze del passato. Uno è intenzionale e volontario, mentre l'altro è involontario e spontaneo. Nel primo caso, ad esempio, è quando vogliamo ricordare noi qualcosa volontariamente, mentre gli altri sono dei ricordi che sembrano semplicemente "spuntare" nella nostra mente e possono anche essere indesiderati o invadenti.
Questo succede perché le nostre esperienze passate si trovano in reti connesse di cellule che risiedono nel nostro cervello, chiamate neuroni. Quest'ultimi sviluppano connessioni fisiche tra loro attraverso le informazioni sovrapposte in queste rappresentazioni. I ricordi dal canto loro potrebbero condividere lo stesso contesto (feste, esperienze scolastiche, vacanze), verificarsi in periodi simili della vita (infanzia, liceo, lavoro) o avere sovrapposizioni emotive e tematiche (delle volte, ad esempio, in cui hai litigato con altri o ti sei divertito con gli amici).
Una volta che i neuroni contenenti questi ricordi vengono attivati, è più probabile che i ricordi associati vengano richiamati nella consapevolezza cosciente. Non tutte le attivazioni porteranno a una memoria cosciente e, a volte, le associazioni tra i ricordi potrebbero non esserci del tutto chiare. Quando ci vengono in mente i ricordi, spesso sperimentiamo risposte emotive ad essi... soprattutto se ci troviamo in una situazione di tristezza o angoscia.
Gli esseri umani sono più motivati a evitare brutti risultati e cattive situazioni per una questione di "sopravvivenza" fisica, mentale e sociale. Ad esempio, un ricordo che coinvolge imbarazzo o vergogna potrebbe indicarci che abbiamo fatto qualcosa che altri potrebbero aver trovato sgradevole o negativo, o una "violazione" delle norme sociali.
Queste emozioni sono importanti per noi perché è da queste risposte emotive che impariamo a gestire le situazioni future in modo diverso. Certo, se questo pensiero poi diventa ridondante, pensando ripetutamente alle esperienze passate negative, potrebbero esserci dei disturbi di salute mentale (come ansia, overthinking e molto altro), e in questo caso è sempre meglio parlarne con uno psicologo.
FONTE: sciencealert
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