Le Perseidi e l'incidente dell'Olympus-1: ecco cosa accadde nel 1993

Le Perseidi e l'incidente dell'Olympus-1: ecco cosa accadde nel 1993
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Lo sciame meteorico delle Perseidi deve il suo nome al fatto che sembrano provenire da un punto specifico nella costellazione di Perseo, ma non tutti sanno che lo spettacolo che ammiriamo nel cielo notturno è dovuto a particelle di polvere di dimensioni millimetriche, che entrano nella nostra atmosfera alla velocità ipersonica di 60 km al secondo.

Nonostante però le loro minuscole dimensioni, hanno così tanta energia che quando si scontrano con le molecole d'aria, gli elettroni degli atomi atmosferici e quelli rilasciati dal meteoroide possono essere eccitati o addirittura "strappati" via completamente dal loro atomo ospite, consentendo di farli brillare.

"Ci vuole solo un breve istante prima che gli atomi catturino un elettrone ed emettano luce, che consiste poi nel momento esatto in cui ammirare la caratteristica scia luminosa nel cielo", ha affermato il prof. Denis Vida, del Dipartimento di Fisica ed Astronomia della Western University e capo progetto del Global Meteor Network.

Per un approfondimento su come godere al meglio di questo annuale evento vi rimandiamo ad una nostra precedente news in cui è illustrata ogni informazione fondamentale per non farsi trovare impreparati.

Ma cosa lega all'Olympus-1 questo sciame meteorico, originato dalla cometa Swift-Tuttle?

Le Perseidi sono indubbiamente uno spettacolo incredibile, ma sono state in passato anche potenzialmente pericolose. Nel 1993 infatti, una meteora Perseide distrusse un satellite lanciato quattro anni prima dall'Agenzia Spaziale Europea, l'Olympus-1, il più grande satellite per telecomunicazioni civili mai costruito all'epoca, costato ben 850 milioni di dollari.

L'impatto generò una nuvola di plasma che mandò in corto il sistema di controllo dell'assetto del satellite. I tecnici da terra furono in grado di impedirgli di finire fuori controllo, ma dovettero utilizzare tutto il carburante, costringendo poi il centro operativo a mettere definitivamente fuori servizio l'Olympus-1.

Il prof.Vida ha poi concluso: "Con il monitoraggio e lo studio dei modelli attuali, possiamo informare gli operatori satellitari se è in arrivo un'esplosione di pioggia di meteoriti e come orientare i loro satelliti in modo da ridurre al minimo l'area della sezione trasversale rispetto alla direzione in cui stanno viaggiando le meteore". Un incidente come quello del 1993 non dovrebbe quindi mai più ripetersi.

Le Perseidi e l'incidente dell'Olympus-1: ecco cosa accadde nel 1993