Questi pesci "schermano" i loro stessi impulsi elettrici per percepire le minacce esterne
INFORMAZIONI SCHEDA
E’ stato scoperto come dei piccoli pesci, che comunicano tramite segnali elettrici, riescano a non “ascoltare” il loro stesso segnale per concentrarsi su quelli dell’ambiente esterno.
In natura la comunicazione è importate per molti aspetti come, per esempio, la riproduzione, la caccia o più semplicemente per difendersi dai predatori e sfuggire ad attacchi e morte certa. In particolare, i pesci appartenenti alla famiglia mormiridi lanciano molti segnali di natura elettrica che si propagano all'interno dell’acqua. Grazie a degli elettrodi siamo in grado di individuare queste correnti elettriche che possono essere di vari tipi, a seconda della specie, e che variano da singoli impulsi brevi ad altri più lunghi. Vista la quantità di informazioni che questi impulsi inviano risulta importante, per questi pesciolini, essere sempre attenti ai messaggi in entrata per capire se vi sono prede oppure se è in avvicinamento un predatore.
E’ importante quindi che il cervello del pesce non si soffermi sul messaggio che ha appena inviato perché, altrimenti, andrebbe a coprire tutti gli altri messaggi. Per capire questo fenomeno possiamo fare un paragone con qualcosa che ci è familiare: i dialoghi di un film. Se stiamo in silenzio e attenti ascoltiamo e capiamo i dialoghi, ma se durante il film parliamo con chi ci sta di fianco, inevitabilmente, perdiamo parte del dialogo. In natura, però, perdere parte delle informazioni può significare diventare un facile pasto per il primo predatore di passaggio. Ed è così che un gruppo di scienziati ha cercato di capire come fosse possibile, per questi animali, riuscire a fare in modo che i loro stessi segnali non creino interferenze e non si sovrappongano con i messaggi in entrata.
Il risultato della loro ricerca si trova, nero su bianco, sulla rivista Journal of Neuroscience. Quando i pesci lanciano il loro impulso elettrico, questo viene accompagnato da una cosiddetta scarica accessoria che altro non è che un “negativo” della scarica elettrica appena uscita. Essa va così a inibire i sensori “dall'ascoltare” la scarica elettrica appena emessa e non perdersi, in questo modo, tutti i segnali elettrici in entrata.
FONTE: IFL Science
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