I pesci vampiro del Rio delle Amazzoni succhiano sangue e "fanno l'autostop"
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Ormai siamo abituati alle bizzarrie del mondo animale subacqueo. Esempio tra i più strambi è quello dei simpatici pesci che cercano di entrare nell'ano degli squali balena. Ma quello che stiamo per presentarvi non è da meno. Un team di ricerca ha scoperto che una specie, nota come pesce vampiro, attua un comportamento macabro ed opportunista.
Un gruppo di studio, costituito dai ricercatori dell’Universidade Federal do Amazonas, l'Universidade Federal do Rio Grande e la Washington and Lee University, ha individuato una specie parassita, il Candiru, noto come pesce vampiro, che approfitta di pesci più grandi, attaccandosi alle loro branchie, per nutrirsi del loro sangue. Ma, secondo lo studio, non si limita ad attuare questa forma di ematofagia (nota caratteristica dei pipistrelli che si scambiano sangue fresco come comportamento sociale), facendosi letteralmente trasportare in giro dall'ospite.
La famiglia di questa "macabra" specie vive nel Rio delle Amazzoni ed è nota per alcune vicende che l’hanno coinvolta, riguardo la tendenza a penetrare nell’uretra seguendo il flusso delle urine.
Nello studio odierno gli scienziati hanno scoperto prove che sembrerebbero associare la specie a vere e proprie tendenze opportuniste. Queste non si limitano alla sola alimentazione “vampirica”, ma anche nell'approfittarsi di ospiti più grandi per una rudimentale forma di trasporto. Uno dei primi ritrovamenti venne effettuato durante una pesca a rete nel bacino del Rio delle Amazzoni, durante la quale i ricercatori trovarono diversi esemplari della specie avvinghiati ad un Doras Phyzakion, pesce gatto spinoso.
La cosa insolita di questo ritrovamento è che nessuno dei piccoli esemplari era adeso alle branchie. Dall’analisi di laboratorio sui piccoli pesci, infatti, è emerso che nessuno di loro si era nutrito.
Da ciò è nata l’ipotesi secondo cui questi piccoli ospiti ematofagi approfittassero di pesci molto più grandi non solo per nutrirsi ma anche come “mezzi di trasporto”. Questo comportamento potrebbe essere dovuto alla necessità di coprire maggiori distanze, a causa delle loro piccole dimensioni.
I pesciolini, inoltre, data la loro pelle diafana, sembrano quasi trasparenti e sono molto difficili da scorgere. Ciò avvalorerebbe ulteriormente l’ipotesi del trasporto, poiché sarebbero completamente invisibili agli eventuali predatori, approfittando di questa insolita forma di mascheramento.
Di seguito potete trovare un'immagine, della rivista Acta Ichthyologica et Piscatoria, la quale mostra i minuscoli pesci adesi ad un pesce gatto spinoso.
FONTE: Phys
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