Phil Schiller di Apple parla dell'iPhone da 16 gigabyte

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A margine della Worldwide Developers Conference di Apple, il Senior Vice President of Marketing Phil Schiller ha parlato con John Gruber e, nel corso dell'intervista che sarà rilasciata sotto forma di podcast, ha affrontato diversi temi legati alla strategia del colosso di Cupertino.

I due si sono a lungo soffermati sugli iPhone da 16 gigabyte, che sono stati introdotti nel 2011 con il 4S. L'intervistatore ha affermato che in un'epoca in cui le applicazioni pesano sempre di più, ed anche gli aggiornamenti richiedono più spazio, è difficile da gestire lo storage interno. Schiller però non si è detto d'accordo ed ha affermato che con un buon utilizzo del cloud storage i telefoni da 16 gigabyte sono comunque in grado di sopravvivere: “bisogna convivere col fatto che il cloud è diventato fondamentale. I nostri utenti utilizzano i servizi iCloud per documenti, foto, video e musica, ed il più delle volte non hanno bisogno di iPhone con memoria eccessiva. Questi servizi inoltre alleggeriscono anche i telefoni stessi”.
Phil Schiller ha anche affermato che i risparmi sui costi della memoria potrebbero essere utilizzati per andare a migliorare altre caratteristiche, come ad esempio la fotocamera, una risposta che sicuramente non farà felici coloro che non sono soliti utilizzare i servizi sulla nuvola ma che preferiscono avere più memoria in locale, e tutto ciò è confermato anche dalle lamentele avanzate dopo il rilascio di iOS 8, la cui installazione ha limitato in maniera importante lo spazio d'archiviazione su iPhone ed iPad.
Gruber ha anche chiesto a Schiller della durata della batteria e come si può migliorare questo aspetto dal momento che si sta andando verso dispositivi sempre più sottili, come ad esempio l'Iphone. “Se si vuole un prodotto che è più spesso, con una batteria più grande, ci si trova di fronte un cellulare più pesante e più costoso, che allo stesso tempo richiede più tempo per completare la ricarica” ha affermato Schiller. “Ad Apple modelliamo ogni spessore, ogni formato, ogni peso per cercare di capire quali sono i compromessi. Penso che abbiamo fatto delle grandi scelte”.
Infine, i due hanno discusso del nuovo MacBook, che è molto sottile ed ha una singola porta USB-C. Schiller ha rivelato che con questa decisione Apple si è presa un rischio, che l'azienda ha scelto di correre conscia del fatto che il nuovo computer non soddisferà le esigenze di tutti, ma ritiene comunque che la Mela sia stata lungimirante come sempre ed abbia aperto le porte al futuro. “Questa è l'Apple che voglio, una Apple audace che si assume dei rischi”.