Anche le piante assorbono nanoparticelle di plastica che influenzano la loro crescita

Anche le piante assorbono nanoparticelle di plastica che influenzano la loro crescita
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Da quanto emerge in un nuovo studio anche le piante possono assorbire, tramite le loro radici, piccolissimi frammenti di plastica e questo fatto porta ad una loro minore crescita.

Quella dell’inquinamento degli ecosistemi da frammenti più o meno grandi di plastica è una delle sfide più difficili da vincere per la nostra società. La plastica può contaminare gli organismi animali e, con questa nuova ricerca, sembra anche gli organismi vegetali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology ed hanno lavorato alla sua stesura scienziati appartenenti alla cinese Università di Shandon e gli americani dell’Università del Massachusetts. Gli esperti hanno fatto crescere, per circa sette settimane, una pianta appartenente alla specie Arabidopsis thaliana, molto conosciuta ed utilizzata nella ricerca, su un terreno pieno di particelle microscopiche di plastica.

Il diametro di queste particelle era piccolissimo, inferiore all’ordine dei nanometri, quindi erano invisibili ad occhio nudo, ed esse, prima di essere immesse all’interno del terreno, sono state caricate positivamente o negativamente per essere successivamente marcate con un particolare marcatore fluorescente così da essere “viste” più facilmente. Le piante coltivate sul terreno contaminato dalla plastica risultavano più piccole in altezza rispetto a quelle messo a coltura su un terreno non contaminato, ed anche la loro biomassa era inferiore, con radici meno sviluppate, rispetto alle loro compagne cresciute su terreni consoni. Ci dicono gli scienziati che la pianta assorbiva in prevalenza particelle cariche negativamente ma quelle che davano più problemi alla pianta erano quelle con cariche positive.

Probabilmente, continuano gli scienziati che hanno partecipato alla ricerca, le particelle cariche positivamente danneggiano la pianta perché interagiscono con l’acqua o con altre sostanze nutritive della stessa. Questo è solo un primo passo nello studio della contaminazione da plastica degli organismi vegetali, dunque altri studi sono indispensabili per capire come le piante interagiscono con questi piccolissimi e insidiosi inquinanti che sono diventati, sfortunatamente, così abbondanti nei nostri ambienti.