No, le piante non hanno alcun tipo di coscienza. Afferma uno studio

No, le piante non hanno alcun tipo di coscienza. Afferma uno studio
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Negli ultimi decenni si è teorizzato moltissimo osservando e studiando il comportamento delle piante: ad esempio che siano capaci di percepire e rispondere ai suoni, che possano comunicare tra loro e che addirittura potrebbero avere anche la capacità di ricordare.

Tuttavia, ognuna di queste osservazioni è completamente sbagliata, secondo un nuovo studio. "Il più grande pericolo di questa antropomorfizzazione delle piante è che mina l'obiettività del ricercatore" afferma il biologo vegetale Lincoln Taiz dell'Università della California.

Secondo il biologo, animali e piante hanno sviluppato strategie evolutive molto differenti, il cervello è un organo molto costoso, e la piante non avrebbe assolutamente nessun vantaggio ad avere un sistema nervoso altamente sviluppato.

Solo gli animali hanno quindi una rete di neuroni responsabili dell'elaborazione degli stimoli e del calcolo di una reazione. "E se ci sono animali che non hanno coscienza, allora puoi essere abbastanza sicuro che le piante, che non hanno nemmeno i neuroni - per non parlare dei cervelli - non ne hanno nemmeno" ha poi affermato Taiz.

Ad esempio, la reazione agli stimoli delle piante potrebbe essere parte di un sistema di risposta genetica che quest'ultime hanno sviluppato nel corso dei milioni di anni di evoluzione. Secondo lo studio è errato anche affermare che le piante provino dolore, visto che quest'ultimo è parte di diversi stimoli complessi di una vasta rete di nuclei diversi nel cervello, come la corteccia somatosensoriale, l'amigdala, l'ipotalamo e il tronco encefalico.

I ricercatori sostengono quindi che attribuire una "coscienza" alle piante è sbagliato, sopratutto perché questo termine è ancora in parte un mistero anche per gli esseri umani. Tuttavia, conosciamo ancora poco del mondo vegetale da questo punto di vista e, senza alcun dubbio, questo studio farà molto discutere.

"So che molte persone nella comunità di neurobiologia vegetale vorrebbero vedere il loro campo nei libri di testo, ma finora ci sono troppe domande senza risposta", afferma infine Taiz.