La pista dove atterravano gli Shuttle verrà nuovamente utilizzata dal Dream Chaser
Il Dream Chaser è rinomato per la sua incredibile somiglianza con gli Space Shuttle: oltre ai richiami estetici, dispone di una buona riutilizzabilità, dovuta al fatto che può atterrare sulle piste terrestri proprio come gli Orbiter Vehicle del passato.
La pista di atterraggio utilizzata dagli Space Shuttle durante tutta la loro lunga carriera (1981-2011) si trova in Florida, ed è conosciuta con il nome di "NASA Shuttle Landing Facility" (SLF). Si tratta di un vero e proprio aeroporto che fa parte del John F. Kennedy Space Center (KSC). Nel corso degli anni è servita per moltissimi lanci suborbitali governativi o commerciali ma adesso, grazie all'impegno della Sierra Nevada Corp, la pista potrà ospitare nuovamente i "figli dello Space Shuttle".
Dopo un lunghissimo decennio di astinenza, sembra che finalmente la Sierra Nevada Corp (che ha recente cambiato nome in Sierra Space), sia riuscita a stipulare un contratto di utilizzo per farvi atterrare la capsula di nuova generazione conosciuta come "Dream Chaser".
Il Dream Chaser, come vi abbiamo accennato in apertura, sfrutta quanto di meglio ha saputo insegnare il programma Space Shuttle, facendo della riutilizzabilità e dell'alta efficienza i suoi punti di forza. Lo "spazioplano" potrà essere portato in orbita mediante qualsiasi vettore a disposizione, e ciò è possibile per via delle sue ali retrattili, in modo che occupi meno spazio possibile durante la fase di ascesa.
Una volta portato alla quota desiderata, Dream Chaser viene rilasciato, accendendo i suoi motori che usano propano e ossido di diazoto come propellente; potrà poi raggiungere qualsiasi tipo traiettoria in orbita bassa. Il suo scopo primario sarà quello di rifornire le Stazioni Spaziali in orbita, sia come navetta cargo, sia come navetta equipaggio.
Infine, il rientro atmosferico sarà pressoché identico a quanto visto con gli Orbiter Vehicle degli Space Shuttle. Se tutto dovesse andare come previsto, il primo Dream Chaser operativo (in versione cargo) potrà spiccare il volo già nel 2022, e la Sierra Space ha già stipulato sei contratti con la NASA per missioni di rifornimento verso la ISS.
FONTE: Space.com
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