Plutone, a circa 5.900 milioni di km dal Sole, potrebbe avere acqua liquida al suo interno

Plutone, a circa 5.900 milioni di km dal Sole, potrebbe avere acqua liquida al suo interno
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Uno studio riscrive le teorie degli scienziati sulla storia antica di Plutone e suggerisce che gli oceani liquidi sono comuni sui pianeti nani del sistema solare esterno. Questa è la conclusione di un nuovo studio pubblicato il 22 giugno sulla rivista Nature Geoscience.

Secondo gli scienziati, mentre un disco polveroso di detriti si fondeva attorno al nostro Sole, il pianeta nano si sarebbe lentamente ammassato insieme da frammenti di roccia e ghiaccio. Una volta abbastanza grande, il calore interno di Plutone avrebbe sciolto parte del suo ghiaccio, creando un oceano sotterraneo.

Se il corpo celeste che si trova ai confini del Sistema Solare si fosse formato rapidamente, il calore generato da questo processo avrebbe potuto essere sufficiente a mantenere liquidi gli oceani del sottosuolo per miliardi di anni.

Ricerche recenti hanno suggerito un nuovo modello di formazione del pianeta nano: un processo a più stadi in cui un planetesimale cresce relativamente lento fino a circa 300 chilometri di diametro e lo stadio di accrescimento finale si verifica rapidamente. In questo scenario, Plutone potrebbe formarsi in circa 30.000 anni. Inoltre, anche altri grandi oggetti della Fascia di Kuiper potrebbero essere iniziati in questo modo e avere anche oceani.

L'atmosfera del corpo celeste potrebbe anche essere sorprendentemente robusta.