Pornhub: ancora presenti molti filmati deepfake, nonostante le rimozioni

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Nelle scorse settimane abbiamo più volte parlato del fenomeno deepfake, il sistema che attraverso l'utilizzo di un'intelligenza artificiale è in grado di generare filmati applicando le facce sul corpo di altre persone. Un sistema che purtroppo è stato utilizzato anche per scopi sinistri, ad esempio per creare filmati pornografici fake.

Pornhub, una delle piattaforme d'intrattenimento per adulti più famose al mondo, era immediatamente corsa ai ripari ed aveva annunciato le proprie intenzioni di bannare qualsiasi tipo di contenuto del genere, dal momento che avevano iniziato a circolare sul web clip che avevano come finte protagoniste celebrità come Emma Watson e Gal Gadot.

Il sito, su segnalazione di BuzzFeed, aveva provveduto alla rimozione di quasi tutti i contenuti, ma alcuni di questi risultano ancora essere presenti nel catalogo. In una dichiarazione rilasciata dal Vice Presidente Corey Price, il dirigente ha ribadito nuovamente le intenzioni della società di rimuovere deepfake e contenuti non consensuali attraverso metodi come il flag dei contenuti e le segnalazioni, in quanto si tratta di un tipo di materiale che rappresenta "una forma di violenza sessuale".

Come evidenziato da molti, però, tale approccio è tutt'altro che efficace, che non va in alcun modo ad affrontare il problema, dal momento che PornHub non ha messo su un vero e proprio strumento di scanning, ma si basa sulle segnalazioni degli utenti che dal loro canto sono costretti a cercare i deepfake attraverso le parole chiave più disparate per segnalarli ai gestori, i quali a loro volta procedono alla rimozione.

PornHub infatti vanta una "libreria" molto estesa, con centinaia di migliaia di filmati caricati, ecco perchè è molto difficile scovarli ed eliminarli tutti. Basta prendere YouTube come esempio: nonostante le misure di sicurezza e le tecnologie avanzate messe in campo dal motore di ricerca, sono ancora presenti filmati che inneggiano al terrorismo, o clip offensive.

Charlie Warzel di Buzzfeed, in un articolo pubblicato sul popolare magazine online ha osservato che ad oggi "più di 70 video deepfake sono stati facilmente trovati attraverso la homepage del sito utilizzando il termine di ricerca 'deepfake'".