La porta dell'Abbazia di Westminster è davvero ricoperta di pelle umana?

La porta dell'Abbazia di Westminster è davvero ricoperta di pelle umana?
di

L'Abbazia di Westminster è rinomata in tutto il mondo per la sua storia, oltre ad esser il luogo in cui si è tenuto il funerale della regina Elisabetta. In questi giorni, la chiesa è tornata sotto i riflettori e molti si sono lasciati incuriosire da una “porta particolare”.

Essa è la porta più antica della Gran Bretagna ed è estremamente affascinante, e al contempo macabra, in quanto si pensa che il suo rivestimento sia composto da pelle umana scorticata. Il passaggio conduce alla Sala Capitolare, utilizzata dai monaci di XIII secolo per assistere alle preghiere. Oggi è un luogo adibito alla conservazione dei documenti religiosi, ma è stato anche sfondo di grandi cambiamenti politici della storia inglese, dato che i Comuni si riunivano proprio in questa zona, tra il 1352 e il 1397.

La realizzazione della porta è stata possibile impiegando solamente un albero sviluppatosi tra il 924 e il 1030 d.C., sulla base dell’analisi degli anelli concentrici del tronco.

Il modello ad anello mostrato dal legno indica che l'albero è cresciuto nell'Inghilterra orientale e quasi certamente proveniva dall'esteso bosco di proprietà dell'abbazia, forse nell'Essex”, racconta l'archeologo Warwick Rodwell, al Guardian.

È opinione comune che la porta fu costruita negli anni ’50 del XI secolo, durante il regno di re Edoardo il Confessore, rendendola la porta più antica della Gran Bretagna, nonché l'unico ingresso anglosassone rimasto nel paese.

"Nel XIX secolo si è notato che c'erano frammenti di pelle che aderivano alla porta e una leggenda popolare suggeriva che fosse umana", spiega un portavoce dell'Abbazia, nel 2005. Ovviamente, questa illazione è tornata a bazzicare in giro, soprattutto nei quartieri digitali dell’Internet.

Per fortuna, la squadra di Rodwell si intrattenne più del dovuto a Westminster e analizzò i pezzi di pelle che erano attaccati alla porta.

Si supponeva che quando qualcuno fosse colto in flagrante a commettere un sacrilegio nell'Abbazia, sarebbe poi stato scorticato e la sua pelle inchiodata alla porta come deterrente per altri aspiranti criminali”.

All'esame, è risultata essere semplice pelle di mucca.