Il controllo dello Spazio rischia di dare posizioni dominanti ad alcune nazioni

Il controllo dello Spazio rischia di dare posizioni dominanti ad alcune nazioni
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Non è un segreto che ormai la corsa allo spazio sia diventata più che pura ricerca scientifica: viaggi commerciali, turismo spaziale, commercio di campioni lunari, sono solo alcune delle cose che entreranno a far parte della nostra vita quotidiana. Chi gestirà tutto ciò, dominerà il commercio “galattico”?

Abbiamo parlato di recente dell’importanza e utilità delle task force spaziali, specificando come la loro presenza serva sia come prevenzione sia come possibile cura per eventuali minacce provenienti dal cosmo. Sembra quasi fantascienza eppure sono terminologie e procedimenti che entreranno a far parte della bilancia socioeconomica mondiale nei prossimi decenni. Lo Spazio, così come lo conosciamo, diverrà affollato (riferito al sistema Terra-Luna) ed è inevitabile pensare al potere che verrà conferito alle società e alle nazioni che “controlleranno” questo traffico.

Un recente rapporto, stilato da diverse organizzazioni come la NewSpaceNM, la Defense Innovation Unit, l'Air Force Research Laboratory (AFRL) e la United States Space Force (USSF), pone l’attenzione sull’accentuato interesse degli Stati Uniti (ma anche di altri paesi) verso il controllo delle risorse oltre la sfera terrestre. Leggendo stesso il comunicato si può apprendere quanto segue: “La corsa odierna sulla luna ha poco a che fare con bandiere e impronte. Strategicamente, è una corsa alla grande ricchezza di risorse lunari che alimenteranno la maggiore economia spaziale e consentiranno la futura esplorazione e insediamento nel sistema solare su più ampia scala.”

A tal fine le società poc’anzi nominate, riunitesi in una conferenza digitale, hanno stabilito che sarà sempre più necessaria una sorta di “pattuglia spaziale”, prontamente denominata “Cislunar Highway Patrol System”. "L'economia spaziale del XXI secolo si sta espandendo oltre le tradizionali orbite lunari, coinvolgendo società commerciali che cercano di raccogliere risorse e campioni; la NASA e altri paesi stanno tornando sulla Luna", ha detto David Buehler di AFRL, un program manager. "Questo aumento di attività richiederà una maggiore consapevolezza del dominio, che è ciò che CHPS sta cercando di affrontare.”

Per conoscere un parere esterno alla faccenda è stato chiesto a Namrata Goswami, un analista indipendente specializzato in politica spaziale, di fare una dichiarazione sulle possibili nuove politiche “oltre-Terra”: “I paesi stanno iniziando a comprendere questa prospettiva critica, soprattutto a causa della crescente dipendenza della guerra moderna dal comando e controllo spaziale delle orbite geostazionarie e dei punti di Lagrange. La proiezione della Potenza spaziale di una nazione - tramite sforzi civili, militari e commerciali - andrà oltre la semplice presenza satellitare”.

Molte figure di spicco nella comunità spaziale statunitense guardando la Luna come la nuova “El Dorado", un luogo di favolose ricchezze o opportunità che potrebbero provenire dall'estrazione di ghiaccio lunare, dalla raccolta di combustibile elio-3 per i reattori nucleari o dallo spostamento della nostra industria pesante direttamente sulla Luna. Quindi, molti vedono un boom economico a breve termine nello spazio cislunare.

In definitiva, molti paesi – in particolare gli USA – stanno spingendo per avere sempre più polso sull’egemonia dello Spazio. Vuoi per una sete di potere, vuoi per un controllo illuminato di uno spazio che - va ricordato - è di tutti, sappiamo solo che sarà una realtà che si farà sempre più strada: striscia da anni nel pensiero delle persone, ma diventerà una questione seria e non più trascurabile quando l’umanità tornerà sulla Luna, nell’imminente 2024.