E possibile cancellare il passato? Forse questi buchi neri potrebbero permetterlo

E possibile cancellare il passato? Forse questi buchi neri potrebbero permetterlo
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Il matematico Peter Hinz, dell'Università della California, sostiene l’esistenza di particolari buchi neri che metterebbero in crisi la congettura di censura cosmica forte, permettendo ad un osservatore di accedere ad un universo non-deterministico.

Infatti, se un soggetto varcasse l’orizzonte degli eventi di uno di questi ipotetici buchi neri non rotanti, caratterizzati dalla presenza di una carica elettrica e noti come buchi neri di Reissner-Nordström-de Sitter, potrebbe ipoteticamente sopravvivere al tragitto ma, il suo passato verrebbe cancellato mentre il suo futuro si diramerebbe in un numero infinito di possibilità. Per comprendere meglio il pensiero di Hinz è bene sottolineare che uno dei fenomeni descritti dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein è la presenza di singolarità spazio-temporali all’interno dei buchi neri. Queste singolarità sono regioni in cui la curvatura dello spaziotempo diventa infinita, producendo una forza gravitazionale tale da non permettere neanche alla luce di sfuggirne.

La struttura di queste singolarità è tuttavia impossibile da osservare, in quanto l'orizzonte degli eventi di un buco nero agisce da barriera tra la frattura dello spazio-tempo e il resto dell’universo, garantendo al tempo stesso il determinismo della fisica e quindi la possibilità di predire eventi naturali. Per colmare questo limite di osservazione gli scienziati hanno ideato due congetture: l'ipotesi di censura cosmica forte e debole. La prima è quella presa in causa da Hinz, e sostiene che esiste un confine entro l'orizzonte degli eventi di un buco nero, noto come orizzonte di Cauchy, oltre il quale il mondo della fisica deterministica si frattura nell'indeterminatezza. La teoria della censura cosmica debole, invece, sostiene che non esistano singolarità prive di una barriera (nude) nell'universo, tranne quella del Big Bang.

Nello specifico, nella teoria della censura forte, l’orizzonte di Cauchy rappresenterebbe una sorta “spartiacque” tra l'universo deterministico e non-deterministico. Escludendo perciò la possibilità per un osservatore di valicare il suo orizzonte. Tuttavia, la ricerca pubblicata su Physical Review Letters da parte di Hinz e il suo team, sostiene che questo limite relativo all’orizzonte di Cauchy può non essere vero in un universo in continua espansione come il nostro. Infatti, poiché il tessuto spazio-temporale si estende sempre più, la maggior parte dell’energia dell’universo distante non potrà influenzare in maniera relativistica il buco nero, viaggiando comunque ad una velocità non superiore a quella della luce. Concretamente, quindi, l’energia che può essere inglobata dal buco nero è solo quella contenuta all’interno dell’orizzonte osservabile, cioè il volume dell’universo che il buco nero può aspettarsi di vedere nel corso della sua esistenza. In questo senso, l’espansione dell’universo contrasta l’amplificazione causata dalla dilatazione del tempo all’interno del buco nero e, in alcune situazioni, la annulla completamente. In questi casi, dove possiamo collocare i buchi neri di Reissner-Nordström-de Sitter, un osservatore potrebbe sopravvivere passando attraverso l’orizzonte di Cauchy, ed entrare in un mondo non deterministico.

A tal proposito, Il fisico João Costa dell’Università di Lisbona, ha spiegato che il non determinismo implica che non ci sia correlazione tra passato e futuro, affermando che se il gatto del celebre paradosso di Schrödinger dovesse cadere all’interno dell’orizzonte di Cauchy, non potremmo nemmeno calcolare le probabilità che il gatto sia vivo oppure morto.