È possibile creare "atleti perfetti"? Scopriamolo grazie alla modifica genetica

È possibile creare 'atleti perfetti'? Scopriamolo grazie alla modifica genetica
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L'avvento della modifica genetica è stato un importantissimo traguardo della biologia contemporanea. Queste tecniche, un tempo impensabili da realizzare, rappresentano un punto di svolta nella modifica delle caratteristiche di un organismo a partire dal suo DNA. Riferite agli esseri umani, però, queste tecniche suscitano una grande perplessità.

Se pensiamo agli atleti, possiamo facilmente immaginare una sorta di apice fisico raggiunto dal genere umano nel corso della sua evoluzione. Se questo non fosse più abbastanza? E se, attraverso la modifica genetica, fosse possibile creare gli "atleti perfetti" capaci di spingersi oltre i limiti fisici umani?

Questa è la prospettiva offerta dall’editing genetico, ovvero quella procedura che permette di effettuare modifiche del DNA degli organismi, inserendo all’interno del genoma "naturale" porzioni di “DNA artificiale” che permettono l’espressione di caratteristica specifiche.

Esistono diversi metodi per produrre queste modifiche. La più nota è la tecnica CRISPR-Cas9 , valsa il Nobel per la Chimica alle scopritrici, Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier. Questa tecnica si basa sull’utilizzo dei Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, ovvero sequenze di Dna ripetute, intermezzate da sequenze spaziatrici. Queste sequenze sono presenti in natura e vengono utilizzate da microrganismi, come i batteri, al fine di debellare gli agenti patogeni. Il meccanismo consta nell’inglobamento delle sequenze dell’intruso che vengono inserite nel proprio genoma, così da permettere al batterio di avere memoria del patogeno, per meglio affrontarlo in futuro. Una sorta di arcaico “sistema immunitario”.

La tecnica, dunque, sfrutta questi processi, inducendo cellule specifiche a inglobare porzioni di Dna esterno, conferendo agli scienziati la possibilità di attivare o eliminare geni o sequenze di DNA, che modificano specifiche funzioni dell'organismo.

Oggi queste tecniche sono limitate alla prevenzione della trasmissione ereditaria delle malattie e sindromi gravi. Ma fino a dove ci si potrà spingere in futuro?

Quale sentimento potrebbe scaturire dall’idea di utilizzare queste tecniche per modificare il genoma e potenziare le caratteristiche fisiche dell’essere umano? Fascinazione? Sgomento? Beh, rappresenterebbero, di certo, una grandissima svolta nell’evoluzione umana. Sarebbe etico, però, applicarle allo sport?

In una visione puramente ipotetica, sarebbe possibile modificare bambini per diventare dei “super atleti”, ma oltre all'ovvio discorso etico, ciò potrebbe presentare diverse criticità. Ad esempio, potrebbe comportare una distorsione della percezione e dei connotati emotivi che conferiamo allo sport, privandolo della componente di "superamento dei limiti umani", attraverso sforzo e sacrifici.

Ovviamente, se consideriamo queste tecniche come strumento per abbattere sindromi e patologie ereditarie, innestate nel Dna, non dovrebbero esserci dubbi sul loro potenziale benefico per l’essere umano (pur essendoci state delle condanne in merito). Ma sarebbe giusto applicarle per migliorare le doti fisiche degli atleti?