È possibile che l'intera umanità viva senza fame né povertà? Uno studio dice di sì

È possibile che l'intera umanità viva senza fame né povertà? Uno studio dice di sì
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Diversi studi hanno dimostrato che al mondo - ormai - ci sono troppe persone, che siamo in aumento continuo e che il pianeta non potrà mai farcela a sostenerci tutti. Una ricerca recente, invece, segue la strada contraria e afferma che non solo è possibile, ma che si potrebbe vivere anche in un certo benessere.

È quanto hanno provato a dimostrare i ricercatori capitanati da Joel Millward-Hopkins dell'Università di Leeds: uno scenario globale nel quale è possibile fornire una vita dignitosa con il minimo dispendio energetico. Sembrerebbe un’utopia, visto che i dati reali sembrano indicarci che il mondo in realtà stia andando in una direzione diametralmente opposta, aumentando la disparità sempre più marcata tra “ricchi” e “poveri”.

"Nel complesso, il nostro studio è coerente con le argomentazioni di lunga data secondo cui esistono già soluzioni tecnologiche per supportare la riduzione del consumo di energia a un livello sostenibile per tutti", afferma Millward-Hopkins. "Quello che aggiungiamo è che i sacrifici materiali necessari per queste riduzioni sono di gran lunga inferiori a quanto implicano molte dicerie a cui siamo abituati".

Secondo i dati, infatti, non è necessario che si torni all’età della pietra per poter elargire a tutti lo stesso tenore di vita e gli stessi servizi: basterebbe migliorare il nostro ricavo dalle fonti di energia rinnovabile e soprattutto eseguire un importante azione di “sostituzione” di tutto ciò che spreca più del dovuto. Per esempio, bisognerebbe cambiare ogni singolo edificio sulla Terra che è stato costruito senza seguire i moderni standard ecologici per ridurre pesantemente i consumi. In questo modo potremmo vivere tutti (intesi come 8 miliardi di persone) in abitazioni altamente efficienti per la vita quotidiana, per cucinare, conservare cibo e lavare i vestiti: si avrebbe illuminazione a basso consumo energetico, quasi 50 litri di acqua pulita a persona ogni giorno e un ambiente termoregolato capace di mantenere la temperatura dell'aria di circa 20°C durante tutto l'anno.

Oggi, solo il 17% del consumo globale di energia proviene da fonti rinnovabili, ma gli autori affermano che è circa la metà di ciò di cui avremmo bisogno entro il 2050 per realizzare lo scenario idilliaco che si sono immaginati. Tuttavia, l'attuale studio si basa su un enorme modello globale, e presenta molte limitazioni del caso. L'ampia panoramica effettuata si concentra solo sul consumo energetico finale che il mondo dovrà raggiungere entro il 2050, e non consiglia su come arrivarci effettivamente, che è davvero la parte più difficile (e forse impraticabile) del progetto.

Abbiamo appurato da tempo che il mondo finisce molto prima del previsto le risorse naturali disponibili ogni anno ed è chiaro che devono essere compiuti sacrifici per il bene comune, non solo per creare condizioni di parità per tutti gli esseri umani, ma anche per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e dal materialismo in generale, arrestando anche il cambiamento climatico che sta per annientarci. Certo, il gioco potrebbe valere la candela visto che stiamo parlando sostanzialmente di far scomparire la povertà dalla faccia della Terra.

"L'eliminazione della povertà non è un ostacolo alla stabilizzazione del clima, piuttosto è la ricerca di un benessere assoluto in tutto il mondo", sostiene Narasimha Rao dell'Università di Yale, coautore dello studio pubblicato su ScienceDirect.

È possibile che l'intera umanità viva senza fame né povertà? Uno studio dice di sì