Possono esistere dei terremoti "boomerang"? Questo studio sembra confermarlo

Possono esistere dei terremoti 'boomerang'? Questo studio sembra confermarlo
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Un terremoto nasce da una serie di vibrazioni della crosta terrestre aventi luogo in un ipocentro (il vero punto di origine nel sottosuolo, o in un fondale marino) per poi propagarsi in ogni direzione, fino ad esaurire la propria energia man mano che ci si allontana dal centro.

Rocce, conformazione del terreno e ostacoli naturali possono influire sul normale andamento del sisma, favorendo magari una corsia preferenziale su dove l’energia di una scossa sarà più o meno intensa, e un terremoto normale funziona in questo modo nel 99% dei casi. Uno studio recente – basato su un sisma rivelato nel 2016 nella Zona di Frattura Romanche (nell’Atlantico) – ha messo in luce che l’andamento di tale terremoto ha avuto una sorta di percorso a “boomerang”: partendo dall’origine, le scosse si sono prima propagate verso EST, per poi tornare indietro verso OVEST con una velocità maggiore di quella di andata.

Quest’ultimo dettaglio ha destato molta curiosità tra i sismologi in quanto – sebbene un terremoto del genere sia possibile seguendo i modelli teorici – è un evento molto raro, e nella storia della sismologia moderna non se ne sono registrati più di una manciata.

Lo scienziato e sismologo Stephen Hicks dell’Imperial College di Londra non ha saputo dare una spiegazione concreta e definitiva al fenomeno, e lo studio è ancora in fase di revisione e di analisi. Sembra però chiaro che il segreto di tale scossa sia racchiusa nei primi attimi del sisma, laddove l’energia si è sprigionata per poi iniziare ad impattare con la Dorsale medio atlantica. La ricerca sarà utile anche per migliorare l’analisi e i possibili danni che un terremoto del genere potrebbe provocare in una zona a rischio. La prevedibilità di un sisma è oggetto di molte ricerche, e forse la tecnologia è in grado di darci una mano.

Possono esistere dei terremoti 'boomerang'? Questo studio sembra confermarlo