Potrebbero essere 75.000 le persone a Wuhan infettate dal coronavirus

Potrebbero essere 75.000 le persone a Wuhan infettate dal coronavirus
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Il nuovo coronavirus, ufficialmente denominato 2019-nCoV, continua ad essere temuto dalla maggior parte dei paesi del mondo. L'epidemia non sembra fermarsi e, secondo una ricerca pubblicata venerdì scorso, più di 75.000 persone (dieci volte il conteggio ufficiale dei casi confermati) potrebbero essere state infettate dal virus.

"Stimiamo che 75.815 persone siano state contagiate a Wuhan dal 25 gennaio 2020", riferisce il team guidato da Gabriel Leung dell'Università di Hong Kong. Il 31 gennaio, il governo cinese ha dichiarato che il numero di casi confermati è salito oltre 9.700 per tutta la Cina, con 213 decessi. Per la provincia di Hubei, una città nella Cina centrale di 11 milioni di persone (di cui fa parte anche Wuhan), la cifra ufficiale era di circa 6.000 casi confermati e circa 200 decessi.

"L'apparente discrepanza tra le nostre stime modellate delle infezioni 2019-nCoV e il numero effettivo di casi confermati a Wuhan potrebbe essere dovuto a diversi fattori", afferma Leung in una nota. Un ritardo tra l'infezione e l'insorgenza dei sintomi, i ritardi nelle persone infette che ricevono cure mediche e il tempo necessario per confermare i casi con test di laboratorio "potrebbero influenzare tutte la registrazioni e le segnalazioni complessive", continua l'uomo. Lo studio ha scoperto che ogni persona infetta dal virus potrebbe, a sua volta, infettare - almeno - altri due/tre individui.

Se la nuova stima dei casi dovesse rivelarsi accurata, significherebbe che il tasso di mortalità del virus 2019-nCoV è significativamente inferiore rispetto ai dati preliminari suggeriti, con meno dell'1% di mortalità. Tuttavia, un basso tasso di mortalità può comunque provocare un gran numero di decessi se il virus si diffonde ampiamente e velocemente. L'influenza stagionale, ad esempio, uccide da 290.000 a 650.000 persone all'anno, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Il 2019-nCoV fa parte della famiglia dei coronavirus, che è stata la fonte di due precedenti epidemie mortali: l'epidemia di SARS del 2002/03, iniziata nella provincia del Guangdong e ha ucciso 774 persone su un totale di 8.096 infetti, e l'epidemia di MERS del 2012, che ha ucciso 858 persone su 2.494 infetti. Numeri sensibilmente inferiori a quelli della nuova epidemia.