Vi presentiamo Benthic Rover II, il Wall-E degli oceani profondi
INFORMAZIONI SCHEDA
Tra i numerosi robot realizzati a scopi scientifici in tutto il mondo, uno dei più particolari è sicuramente Benthic Rover II, o BR-II: si tratta di un robot dalle dimensioni di un'automobile compatta, dotato di due "occhi" rotondi che hanno subito fatto correre il pensiero a Wall-E, il robot più famoso di casa Pixar.
BR-II è un robot specializzato nel movimento sul fondale dell'Oceano Pacifico, a ben 4.000 metri di profondità, grazie al suo particolare battistrada, modellato sulla base di quello utilizzato dai carri armati. Il compito del robot è quello di raccogliere il terreno del fondale oceanico per analizzare come l'oceano profondo processa le emissioni di carbonio.
L'ambiente oceanico è uno dei peggiori per i robot, poiché esso è estremamente freddo e salato, dunque altamente corrosivo, mentre la pressione è elevatissima, causando spesso problemi strutturali per i dispositivi meno resistenti. Per questo, una delle principali ispirazioni di Benthic Rover II sono stati i rover lunari e quelli spediti su Marte, anche se, secondo i ricercatori che hanno creato BR-II, progettare un robot per le spedizioni oceaniche è persino più difficile che crearne uno per l'esplorazione di altri pianeti.
Poiché è impossibile comunicare direttamente con lui, BR-II svolge il proprio lavoro da solo e viene contattato dagli scienziati solo quattro volte l'anno, tramite un altro robot, il cui compito è quello di raggiungere la posizione approssimativa di Benthic Rover nell'oceano e, stando al di sopra dell'acqua, scambiare con lui le informazioni raccolte attraverso delle onde acustiche. In questo modo, i ricercatori possono ricevere aggiornamenti sullo stato del robot e dati sui campioni che ha raccolto, ma anche fotografie del fondale oceanico.
Il compito di Benthic Rover è lungo e lento: i ricercatori infatti l'hanno programmato per muoversi molto lentamente, stazionare in un punto per 48 ore e poi spostarsi di 10 metri, ripetendo lo stesso processo. Inoltre, il Rover decide da solo dove muoversi: visto che ogni movimento, anche se minimo, rischia di sollevare una vera e propria tempesta subacquea di sabbia, BR-II analizza il moto delle correnti e cerca di assecondarlo, in modo che queste ripuliscano ogni traccia di sabbia sollevata dal battistrada del robot.
In attesa di sapere quali risultati raccoglierà BR-II, anche Facebook ha deciso di sperimentare nel mondo della robotica con dei sensori tattili a basso costo.
FONTE: Ars Technica
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