Per prestare più attenzione bisogna guardare chi parla: c'è la spiegazione scientifica

Per prestare più attenzione bisogna guardare chi parla: c'è la spiegazione scientifica
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Sarà capitato a tutti di distrarsi a scuola, non guardare più l’insegnante mentre parla e, al primo richiamo, accorgersi di non sapere nulla di ciò che è stato spiegato. L’attenzione dell’orecchio alle spiegazioni non è infatti sufficiente per memorizzare le informazioni: uno studio ha dimostrato che è necessario anche guardare l’interlocutore.

Un gruppo di esperti della UT Health San Antonio ha compreso che ci sono una sostanza chimica fondamentale e una cellula particolarmente coinvolte nel prestare attenzione ed elaborare le informazioni che si stanno apprendendo: si tratta della noradrenalina e degli astrociti, la prima regolata localmente in una regione del cervello chiamata corteccia visiva, e le seconde cellule ausiliarie nel cervello e nel sistema nervoso centrale.

Agli esperti è già noto quanto la noradrenalina sia coinvolta nel prestare attenzione; tuttavia, non si era valutato il coinvolgimento degli astrociti nell’intero processo. Qual è il loro ruolo? Come spiega l’autore senior dello studio Martin Paukert, “Quando una persona fa un movimento, come girare la testa per ascoltare una persona, e questo è combinato con la stimolazione visiva, viene rilasciata più noradrenalina dove vengono elaborate le informazioni visive. La nostra seconda scoperta, anch'essa importante, è che gli astrociti possono rilevare in modo affidabile il tasso di rilascio di noradrenalina”. Anzi, sarebbero proprio gli astrociti a fungere da meccanismo di risposta per il rilascio di noradrenalina.

In parole povere, è scientificamente provato che guardare qualcuno mentre parla è un metodo davvero efficace – anzi, necessario – per aumentare l’attenzione e influenzare positivamente l’interpretazione e memorizzazione di informazioni.

Sempre restando nell’ambito della psicologia, esiste un trucco per creare ricordi falsi nella mente delle persone.