Previsti leggeri rincari per gli smartphone in Italia a causa della copia privata

Previsti leggeri rincari per gli smartphone in Italia a causa della copia privata
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Una bozza del decreto ministeriale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT) prevede il rincaro di smartphone e smartwatch in Italia. Non stiamo parlando di grandi cifre, ma è bene andare a vedere nel dettaglio la questione.

Prima di parlare dei possibili rincari, è bene comprendere che cos'è la "copia privata". Ebbene, stando al sito ufficiale della SIAE, si tratta di un "compenso che si applica sui supporti vergini, apparecchi di registrazione e memorie in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d'autore. [...] Prima dell'introduzione della copia privata, non era possibile registrare copie di opere tutelate. [...] È stata concessa questa possibilità [...] per compensare gli autori e tutta la filiera dell'industria culturale della riduzione dei loro proventi dovuta alle riproduzioni private di opere protette dal diritto d'autore [...]. L'entità del compenso tiene conto del fatto che sui supporti si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d'autore. SIAE riscuote questo compenso e lo ripartisce ad autori, produttori e artisti interpreti".

In parole povere, quando compriamo un supporto di memoria "versiamo" un compenso alla SIAE. Quest'ultimo è compreso nel prezzo e viene girato a tutti coloro che esercitano il diritto d'autore. Essenzialmente, paghiamo in anticipo l'eventualità di effettuare una copia di un'opera in nostro possesso. Ora il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, vorrebbe far estendere la "copia privata" anche agli smartphone e agli smartwatch.

Per questo motivo, stando a quanto riportato da QuiFinanza, i prezzi di smartphone, smartwatch, PC, tablet e altri dispositivi potrebbero presto subire dei rincari (tutto è ancora al vaglio del Governo). In particolare, l'intento sembra essere quello di far passare questa sorta di "tassa del copyright" (o meglio "equo compenso") da 5,20 euro a 6,90 euro per quanto riguarda i PC e gli smartphone e tablet con oltre 128GB di memoria interna (5,60 euro per i dispositivi con 32GB o 64GB). Per quanto riguarda invece gli smartwatch, i costi sarebbero 2,20 euro (4GB), 3,20 euro (da 4 a 8GB), 4,10 euro (da 8 a 16GB), 4,90 euro (da 16 fino a 32GB) e 5,60 euro (oltre i 32GB).

Sembra però che potrebbero scendere i costi relativi alle chiavette USB, schede di memoria, altri supporti vergini e smartphone e tablet con memoria sotto ai 16GB. Nel frattempo, iniziano ad emergere le prime dichiarazioni contrarie. Sempre stando a quanto riportato da QuiFinanza, Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, ha dichiarato: "È una proposta di decreto che probabilmente finirà con il penalizzare l'innovazione e che va in contrasto alle abitudini dei consumatori che non ricorrono più alla copia privata per fruire dei contenuti audiovisivi".

Ci teniamo a precisare che al momento le informazioni in merito alla "copia privata" estesa a smartphone e smartwatch non sono ancora del tutto chiare, visto che è tutto al vaglio del Governo. Non possiamo quindi che attendere ulteriori informazioni ufficiali in merito. Vi consigliamo, dunque, di prendere la notizia con la dovuta cautela. In ogni caso, l'argomento è stato trattato anche da Repubblica.

Previsti leggeri rincari per gli smartphone in Italia a causa della copia privata