Il processo alle streghe di Salem: una tragedia nella storia americana

Il processo alle streghe di Salem: una tragedia nella storia americana
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Iniziato nel 1692, il lungo processo alle streghe di Salem (nella contea di Essex, Massachusetts) fu l'ultimo episodio di caccia alle streghe nelle colonie britanniche nell'America settentrionale. Tuttavia, tutta quell'isteria di massa che si diffuse tra la comunità di Salem sembra rimbombare ancora oggi. Perché?

La popolazione del New England (la regione nordorientale degli Stati Uniti al cui interno si trova lo stato del Massachusetts), all'epoca, era composta da 100 mila abitanti. Alla fine del processo, nel 1693, vennero uccise per impiccagione 19 persone, tra cui donne, uomini e bambini; un uomo venne schiacciato a morte per non aver testimoniato contro la moglie; 150 persone vennero incarcerate e 200 accusate semplicemente di stregoneria. Capirete che sono delle cifre molto elevate.

La convinzione che le streghe fossero in combutta col diavolo per ostacolare le vite dei purissimi cristiani si diffuse in Europa intorno al XIV secolo, in concomitanza con la diffusione della Peste Nera. Dopo la scoperta dell'America, i coloni cominciarono a portare nei nuovi territori conquistati le proprie credenze - soprattutto i coloni puritani che si insediarono nel New England.

Salem, nel XVII secolo, era una cittadina rurale molto marginale. Sfortunatamente, tutti gli abitanti vennero coinvolti in una serie di eventi drammatici come:

  • La diffusione del vaiolo in tutto il continente americano
  • La guerra tra Inghilterra e Francia per le colonie americane nel 1689
  • Le continue incursioni dei nativi americani

L'unione di questi eventi e il forte contrasto sociale tra il centro della città e le zone marginali portarono ad uno scoppio di ira, paura e fanatismo tra gli individui della comunità.

Nel 1692 due bambine, Elizabeth Parris e Abigail Williams, si sentirono male e tutti i sintomi portarono la popolazione a credere che le due fanciulle fossero state possedute dal diavolo. Fu il dottore del villaggio a cambiare le carte in tavola: le bambine erano state maledette da delle streghe.

Dopo che si sparse la notizia, altre bambine vennero definite "stregate" da Satana e le sue complici. I familiari cominciarono a puntare il dito contro delle donne ai margini della società, come una schiava indiana proveniente dai Caraibi e due madri senzatetto.

Queste tre furono le prime donne di Salem ad essere arrestate con l'accusa di stregoneria. Dopo una serie di udienze, Tituba, la schiava, confessò che altre streghe stavano complottando contro i cittadini della comunità.

Da quel momento fu il caos. L'isteria si diffuse per tutto il Massachusetts e a Salem continuarono ad arrestare "possibili streghe". Il problema fu che molte di queste donne, per avere salva la vita e quella dei propri familiari, confessavano i nomi di altre possibili persone sospettate. Le carceri, di conseguenza, si riempirono a dismisura.

Nel Maggio del 1692, il nuovo governatore della città, l'inglese Sir William Phips, decise di avviare un nuovo sistema di udienze. La Terminer, la parte finale del processo dove i sei deputati della corte dovevano decidere la sentenza, condannarono a morte, per la prima volta nella storia delle colonie inglesi, con accusa di stregoneria, Bridget Bishop.

Il lavoro condotto dai giudici aveva suscitato delle polemiche da parte della popolazione civile. Fu la stessa Chiesa puritana, guidata dal reverendo Increase Mather, a chiedere a Phips di interrompere il processo.

Mather aveva affermato: "Preferisco che 10 possibili streghe riescano a fuggire piuttosto che condannare a morte un possibile innocente".

Nel 1693 il processo si concluse definitivamente, ma le famiglie delle vittime vennero ricompensate a partire dal 1711. La giustizia, sfortunatamente, non è mai stata abbastanza per fermare le urla di questa terribile tragedia.