Ecco in che modo questa rara pietra preziosa rende possibili i computer quantistici

Ecco in che modo questa rara pietra preziosa rende possibili i computer quantistici
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Esistono già dei computer quantistici e appartengono a colossi informatici come Google o a paesi come la Cina. Tuttavia grazie a una rara pietra preziosa, chiamata cuprite, la ricerca quantistica potrebbe fare un grande passo avanti. Un nuovo esperimento, infatti, potrebbe fornire un trampolino di lancio alla tecnologia.

La pietra è formata da ossido rameoso. Quest'ultimo si trova in molti luoghi, ma gli unici grandi cristalli di cuprite provengono da una miniera della Namibia molto probabilmente esaurita. Nonostante il suo uso non sia di interesse dei produttori di gioielli, perché le pietre sono troppo morbide da lavorare e sono minuscole, sono molto desiderate dai fisici.

Il motivo è semplice: la cuprite produce eccitoni di Rydberg (quasiparticelle costituite da combinazioni legate di elettroni e lacune di elettroni) straordinariamente grandi e facili da studiare. Un team guidato dal dottor Hamid Ohadi dell'Università di St. Andrews ha recentemente annunciato di aver accoppiato la luce agli eccitoni di cuprite Rydberg, creando le più grandi particelle ibride materia-luce mai create.

La scoperta, quindi, apre le porte a quello che in gergo è chiamato "simulatore quantistico". Quest'ultimo non svolge una gamma di funzioni così ampia come altri computer quantistici, ma sono adatti a risolvere alcuni importanti problemi scientifici (a proposito, cos'è e come funziona un computer quantistico?). "Realizzare un simulatore quantistico con la luce è il Santo Graal della scienza. Abbiamo fatto un enorme salto in questo senso creando i polaritoni di Rydberg, l'ingrediente chiave", ha affermato Ohadi in una nota della rivista Nature Materials.