Un reattore per la fusione nucleare potrebbe essere attivato molto presto in Cina

Un reattore per la fusione nucleare potrebbe essere attivato molto presto in Cina
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La fusione nucleare, la stessa che avviene continuamente (anche in questo momento) sul Sole e sulle stelle, è una reazione attraverso la quale i nuclei di due o più atomi si uniscono tra loro, dando come risultato il nucleo di un nuovo elemento chimico.

A marzo, i ricercatori cinesi annunciarono che il Tokamak HL-2M della nazione, un dispositivo progettato per replicare la fusione nucleare, sarebbe stato costruito entro la fine del 2019. A novembre Duan Xuru, uno degli scienziati a lavoro sul "Sole artificiale", ha affermato che la costruzione stava procedendo senza intoppi.

Secondo lo scienziato, infatti, il dispositivo sarà pronto entro il 2020. Se ciò dovesse risultare vero, questa sarà una vera e propria pietra miliare dell'umanità, che potrebbe finalmente rendere la fusione nucleare un'opzione di energia sfruttabile sulla Terra. Si tratta, infatti, di un tipo di energia pulita e quasi illimitata.

Per decenni, i ricercatori hanno cercato di ottenere questa "pietra filosofale" dell'energia. Il problema principale risiede nel trovare un modo economico per mantenere il plasma caldissimo (di circa 200 milioni di gradi centigradi) confinato e stabile abbastanza a lungo da consentire la fusione. Il Tokamak HL-2M potrebbe essere all'altezza di affrontare questa sfida.

"HL-2M fornirà ai ricercatori dati preziosi sulla compatibilità dei plasmi di fusione ad alte prestazioni. Con approcci per gestire in modo più efficace il calore e le particelle esauste dal nucleo del dispositivo", afferma il fisico nucleare James Harrison (non coinvolto con progetto) a Newsweek. "Questo è uno dei maggiori problemi dello sviluppo di un reattore a fusione commerciale", continua l'uomo "e i risultati di HL-2M, influenzeranno la progettazione di questi reattori".

Insomma, una nuova era per l'energia potrebbe essere all'orizzonte.