Red Dead Redemption 2: studio sottolinea la forza del videogioco come strumento educativo

Red Dead Redemption 2: studio sottolinea la forza del videogioco come strumento educativo
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È raro che gli amanti dei videogiochi, della natura e del mondo animale si possano ritrovare uniti da un unico studio scientifico, ma è proprio quello che è successo di recente con Red Dead Redemption II: dei ricercatori hanno dimostrato come il capolavoro Rockstar sia un ottimo strumento per educare i videogiocatori.

"I videogiochi sono perdite di tempo; sono il male del mondo... ti rovinano il cervello!", quante volte abbiamo sentito queste frasi, in situazioni e salse diverse? Ancora una volta si può rispondere per le righe a chi accusa ingiustamente questo mondo, e che invece sempre più appassionati considerano come una moderna forma d'arte.

Lo studio di cui stiamo parlando è stato pubblicato l'8 luglio 2021 sul sito della British Ecological Society, mettendo in risalto come Red Dead Redemption II (campione di incassi che ha vinto diversi premi nel 2018) possa non solo sensibilizzare i giocatori sullo sfruttamento e sulla convivenza con gli animali, ma anche fornire un vero e proprio strumento educativo per riconoscere quante più specie possibili.

Lo dimostra il test eseguito dalla scienziata ambientale e antropologa Sarah Crowley, dell'Università di Exeter nel Regno Unito: con il suo team la dottoressa è riuscita a intervistare 586 volontari provenienti da 55 paesi diversi, 444 dei quali avevano giocato a RDR2. I risultati hanno dimostrato che le persone con esperienza del gioco erano più bravi a identificare animali della vita reale, mostrati mediante foto.

Questo risultato è stato possibile anche grazie all'incredibile livello di realismo che la Rockstar ha voluto inserire nel vasto mondo della banda di Arthur Morgan, dove coesistono oltre 200 specie di animali e insetti, riprodotti con un livello di dettaglio ancora ineguagliato. "Il livello di realismo in Red Dead Redemption 2 è notoriamente alto. Molti animali non solo hanno un aspetto realistico e si comportano in modo tale, ma interagiscono tra loro. Gli opossum fanno il morto, gli orsi caricano quando minacciati e le aquile cacciano serpenti e conigli".

Il team dietro lo studio ha concluso la propria arringa affermando che spesso i videogiochi sono "snobbati e poco utilizzati" come metodi di insegnamento, mentre invece dovrebbero essere presi molto più seriamente anche da ecologisti e ambientalisti, dal momento che possono fare una differenza sostanziale e dimostrarsi sistemi comunicativi eccellenti.