ResearchKit potrebbe aprire una nuova epoca nella ricerca medica

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Le potenzialità del ResearchKit di Apple le abbiamo già viste negli scorsi giorni, ma a quanto pare le intenzioni della Mela vanno ben oltre quanto mostrato al keynote primaverile. Secondo quanto riporta Fusion, infatti, il colosso di Cupertino potrebbe raccogliere tutti i dati sanitari anonimi degli utenti in una banca centrale accessibile ai ricercatori medici di tutto il mondo, il tutto per favorire la ricerca.

ResearchKit è stato annunciato da Stephen Friend, il fondatore di Sage Bionetworks, una compagnia non profit che punta proprio sulla condivisione dei dati medici degli utenti per favorire la ricerca. “Immaginate di avere dieci dati e diverse migliaia di pazienti. I medici avranno a disposizione tutte le informazioni genetiche dei pazienti, i farmaci che assumono e che problemi hanno avuto. Ed il tutto su Cloud, che li rende accessibili da ovunque” è il manifesto di Friend che fu immediatamente avvicinato da Mike O'Reilly, poi divenuto VP di Apple per le tecnologie mediche il quale gli disse “non posso dirti dove lavoro e quello che faccio, ma ho bisogno di parlare su te”.
Fu questa la frase che fece nascere la collaborazione tra le due parti, e si dice che dopo questa conversazione Friend abbia fatto diversi viaggi a Cupertino.
Bernand Munos, fondatore di Innothink Center for Research in Biomedical Innovation, ritiene che l'approccio di Apple sia perfetto in quanto non vende i dati degli utenti al miglior offerente e non provoca nessun problema con la privacy: “Apple ha assunto una posizione di principio” afferma lo stesso, il quale precisa che “questo approccio rassicura la gente”. Dello stesso avviso è anche Friend, che ha criticato duramente Google e Facebook accusate di “incentrare il loro potere sulla vendita dei dati. Apple no, non guarda a queste cose”.
Al momento non sappiamo se le intenzioni di Apple sono realmente queste, come non si sa se il colosso di Cupertino sia davvero al lavoro su questo fronte.